Gabriele Scicolone:“Luci ed Ombre del Dl Semplificazioni”

All’incontro dello scorso 2 ottobre promosso da Re Mind Filiera Immobiliare presieduta da www.paolocrisafi.it, tenutosi presso il Circolo Canottieri Roma, ha preso parte anche Gabriele Scicolone (Presidente Oice e consigliere delegato di Re Mind ai rapporti con Roma Capitale).

Nello specifico il Presidente Oice si è focalizzato su un tema importante e decisivo per il nostro Paese, quello del Decreto Semplificazioni, un argomento di cui si parla da tempo e di cui finalmente la scorsa primavera ce ne è pervenuto un esempio e forse ne arriverà anche un altro. Un messaggio positivo e propositivo soprattutto perché Scicolone confida nel sistema e nelle buone pratiche messe in campo, in primis facendo i complimenti a Paolo Crisafi (Presidente Re Mind Filiera Immobiliare) per l’impegno e anche per la scelta del titolo dato al Think Tank: “mettere vicino Cultura, Politica ed Economia intanto è un buon viatico, riaccostiamo le parole che hanno un senso messe vicine”, ringraziandolo inoltre per aver usato il vocabolo “progettare” per il futuro, che è ovviamente una parola molto cara a tutti.

“Il Decreto Semplificazioni appena varato ovviamente, come tutti i decreti, ha evidenziato qualche luce, qualche buon punto e qualche ombra, come sempre. L’ombra più evidente è rappresentata dall’articolo 10, in particolare il concetto di demolizione e ricostruzione che oggi implicano il mantenimento della sagoma per qualsiasi tipo di manufatto che venga demolito o ricostruito nelle zone A, cosa che non attira chi vuole investire nell’immobiliare” dice Scicolone, “questo quindi sembrerebbe un forte freno più che una semplificazione”.

Bisogna però porre la dovuta attenzione a una questione etimologica: “è importante fare attenzione che la ‘semplificazione’ non voglia essere ‘semplicistica’”.

Oltre l’ombra però il presidente di Oice vede anche luci: “per la prima volta vedo che in un decreto di questo tipo che regola gli appalti, viene sancito che la stazione appaltante ha un tempo determinato per affidare un lavoro, affidare una gara. Un tempo di 2 mesi che possono diventare 4, ora per me potrebbero pure diventare 8 o 10, l’importante è che sia sancito, che sia scritto. Perché uno dei nostri problemi è che una cosa è la semplificazione della norma, poi c’è l’applicazione, l’apparato, l’amministrazione, e secondo me abbiamo bisogno di queste cose, abbiamo bisogno di tempi che siano contingentati, che si sappia quali siano, l’operatore economico, la società di ingegneria, l’impresa, l’investitore ha bisogno di certezze temporali”. La definisce “una piccola goccia nel mare”, ma è indubbiamente un elemento positivo da tenere presente. “Sicuramente sono preoccupato per l’articolo 10, ma mi fa piacere che insieme a Re Mind siamo già riusciti a confrontarci con varie istituzioni ed oggi anche con l’Assessore Montuori sull’argomento, tematica difficile ma su cui si può sicuramente cercare di fare qualcosa in sinergia anche con il mondo dei professionisti” sostiene, e conclude ottimisticamente “siamo sulla buona strada, c’è bisogno di migliorare il Decreto Semplificazioni perché andiamo incontro a una grande stagione, quella del recovery fund, che dobbiamo vedere come una grande opportunità”.

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