Ugo Dibennardo: “Il premio internazionale Buone Pratiche è un riconoscimento del valore anche delle opere infrastrutturali”

Buonasera. Ringrazio Paolo Crisafi (Presidente di Remind e di NewsReminder) e Carlo Corazza (Direttore del Parlamento Europeo – Ufficio Italia). Quello che mi viene attribuito è un prestigioso riconoscimento che vivo con gioia, onore e, non posso nasconderlo, con senso di responsabilità.

Ricevere un premio internazionale per le buone pratiche infrastrutturali, realizzate nel corso di questo lunghissimo periodo emergenziale, significa che non abbiamo sprecato questa crisi, che possiamo e dobbiamo fare ancora meglio puntando a ricostruire l’Italia delle eccellenze che superi il semplicistico criterio “costi/benefici” per inserire il riconoscimento del VALORE anche nelle opere infrastrutturali.

“Mettersi insieme è un inizio, rimanere insieme è un progresso, lavorare insieme è un successo”. Fu uno dei padri dell’automotive, Henry Ford, a formulare questa felice intuizione, diventata poi celebre per identificare il fine e l’efficacia della collaborazione ad ogni livello. La squadra, il concorrere di idee, ingegno, manualità da parte di più soggetti verso un unico obiettivo è la strategia vincente per raggiungere risultati concreti e di spessore. Questo in ogni ambito: nella famiglia, nel lavoro, nella politica, nell’impresa.

E’ un concetto semplice, che spiega bene come l’unione di intenti, spesso necessaria in origine, in realtà non basti allo scopo: c’è bisogno di crescere, progredire insieme, costruendo ogni giorno quel rapporto reciproco di fiducia e collaborazione che è indispensabile per raggiungere risultati. Lavorando insomma, seppur in campi diversi e portando ognuno quel valore aggiunto dato dalla propria personalità, per uno scopo comune.

In Concessioni Autostradali Venete abbiamo realizzato un sistema infrastrutturale integrato, flessibile ed interdipendente. Il nostro metodo è riuscito a mettere al servizio della sicurezza e della mobilità l’innovazione tecnologica, la sostenibilità, la digitalizzazione e l’integrazione dei dati, tutti fattori divenuti determinanti nel corso dell’imprevedibile emergenza pandemica. Abbiamo ampliato il nostro raggio d’azione focalizzandoci, oltre che sui maxi e mega lotti, anche sulle potenzialità di centinaia di microcantieri, avveniristici microcircuiti in cui poter inserire le innovazioni tecnologiche a servizio della sicurezza.

Investire e gestire le infrastrutture per noi ha significato questo, riuscire a coniugare il bisogno dell’oggi con gli scenari prospettici del domani.

Ne “I Cosacchi” di Lev Tolstoj c’è un passo che spesso richiamo alla mente “Come sempre suole accadere in un lungo viaggio alle prime due o tre stazioni l’immaginazione resta ferma nel luogo da dove sei partito e poi d’un tratto, col primo mattino incontrato per via, si volge verso la meta del viaggio e ormai costruisce là i castelli dell’avvenire”.

Il tempo è sin troppo maturo per lasciare definitivamente e rapidamente la stazione di Tolstoj.

Troviamo il modo migliore, ognuno nel proprio settore di competenza, per recuperare la fiducia delle nuove generazioni, dando prova che siamo pronti a costruire un Paese generosamente consapevole delle istanze del futuro.

Grazie a tutti.

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