Al Webinar Remind “La Bellezza Salverà il Mondo – Natale di Roma 2022” è intervenuto Fabio Rampelli (Vice Presidente della Camera dei Deputati) che ha così dichiarato:
“Grazie a Remind per l’invito a questa bella occasione di confronto.
Il mio auspicio in questa giornata importante organizzata da Paolo Crisafi è che i romani e gli italiani possano entrare in sintonia con il giudizio che di Roma e dell’Italia hanno i miliardi di cittadini del mondo che adorano la storia della Capitale e del nostro Paese.
Questi non sono infatti destini separabili, il destino della Capitale d’Italia è il destino della stessa nazione.
Parlo di auspicio perché purtroppo abbiamo un deficit di orgoglio, di amor patrio e di identità; ci siamo un po’ smarriti e sono convinto che le crisi internazionali, a partire da quella più drammatica e recente della guerra in Ucraina, siano figlie di questa scarsa consapevolezza, di questa scarsa attenzione alle radici della nostra civiltà, della civiltà occidentale. Una civiltà che era quella degli insegnamenti di Atene e di Roma, del loro pensiero di conoscenza, e della loro la ricchezza immateriale.
Ebbene, questa consapevolezza dell’appartenenza alla civiltà millenaria occidentale, purtroppo, è venuta pian piano meno. E la guerra in Ucraina ne è soltanto l’ultima prova.
La perdita di memoria della grandezza dell’occidente ha lasciato un vuoto gigantesco che è stato occupato da soggetti terzi. Mi riferisco per esempio a quella sorta di regime di simpatia, ora naturalmente limitato, nei confronti di Putin.
L’occidente, smarrendosi, ha lasciato un vuoto e siccome i vuoti in cultura, in politica e in fisica non esistono, qualcuno finisce per appropriarsene. In questo senso, penso che ci siamo preoccupati, paradossalmente, più di guardare ad altre culture che all’investire sul senso di orgoglio e appartenenza per riformare lo stesso Occidente.
Penso che ciascuno di noi abbia a cuore Roma e l’Italia e che quindi desideri la loro indipendenza, in questo senso, certo, ci possiamo alleare con chiunque, ma bisogna sempre tener fermo il precetto originario di indipendenza e democrazia, come era per l’Atene del tempo, e in modo diverso, per la Roma antica, dove, nonostante mancasse una democrazia universale, vi furono molti passi in avanti nel riconoscimento delle fasce sociali più deboli e nell’emancipazione delle classi.
Tornando al presente, la Roma di oggi soffre paradossalmente di una grande inferiorità; nessuno infatti si rende realmente conto del suo immenso valore simbolico, nessuno si rende conto di quello che rappresenta non tanto e non soltanto per i romani, ma di ciò che rappresenta per tutta la nostra comunità nazionale e per il mondo intero.
Uno stato che è consapevole della grandezza della propria capitale, del suo valore simbolico e del suo messaggio universale dovrebbe quindi fare di tutto per valorizzarla. Dobbiamo quindi fare in modo che Roma vada adeguatamente sostenuta e che possa rappresentare un’efficiente polo di attrazione e di promulgazione dei valori e dell’identità dell’Italia intera verso il resto del pianeta.
Purtroppo, infatti, ci troviamo ancora in quella stessa logica, tipicamente italiana, che ha animato al tempo le guerre tra comuni e che ancora oggi alimenta divisioni nazionali e ci impedisce realmente di unire le forze per un bene comune.
Un’indifferenza, una diffidenza dello stesso Stato italiano verso la sua capitale che ancora persiste e che si manifesta anche nell’attività legislativa con la costante carenza di fondi.
In questo senso, il problema non è soltanto il degrado, ma l’assenza di consapevolezza delle bellezze della nostra capitale, la loro mancata valorizzazione, un’assenza di consapevolezza che abbiamo trovato spesso anche a livello amministrativo.
Ci concentriamo stupidamente sul confronto tra Roma e Milano, tra Roma e Napoli, senza poi trovare una sintesi per valorizzarle in un’unica grande comunità nazionale. Penso quindi che dobbiamo ripartire da un cambiamento nell’ottica in cui guardiamo alle nostre città, per valorizzarle e inserirle in un unico quadro italiano.
Andiamo oltre la retorica e le parole, cerchiamo veramente di sostenere e migliorare, a partire appunto dalla valorizzazione della stessa città di Roma. Se infatti l’Italia sostiene la sua capitale sostiene se stessa. Auguri quindi a Remind, a Roma e al nostro Paese e facciamo in modo di ritornare sulla scena del mondo”.