Al Webinar Remind “La Bellezza Salverà il Mondo – Natale di Roma 2022” è intervenuto Tommaso Miele (Presidente Aggiunto della Corte dei Conti & Presidente Corte dei Conti Lazio) che ha così dichiarato:
“Saluto tutti i partecipanti e ringrazio il Dott. Paolo Crisafi per aver organizzato questo bellissimo ed interessantissimo evento culturale. Ed approfitto di questa occasione per complimentarmi con lui per le tante iniziative di cui si fa promotore e per l’impegno nella diffusione della cultura e delle buone pratiche.
Sono onorato e felice di intervenire a questo evento culturale perché l’occasione e il tema di questo incontro sono affascinanti e nobili, nobilissimi.
Da un lato, l’occasione: il Natale di Roma. Dall’altro, il tema: la Bellezza.
È proprio vero, infatti, che – come recita il titolo di questo evento – solo la Bellezza salverà il Mondo, nel senso che la bellezza è un valore positivo, costruttivo, di armonia, e solo i valori positivi possono salvare il Mondo e il futuro dell’Umanità.
Ed è altresì vero – come pure si è già detto – che questo incontro vuole essere l’occasione per sottolineare quanto la Bellezza del Mondo e della Città di Roma in particolare – Capitale d’Italia e Caput Mundi – sia fondamentale per ripartire ed affrontare questa drammatica crisi dovuta al Covid-19 e alla Guerra in atto dentro i confini dell’Europa.
La Bellezza. Che cos’è la Bellezza?
Come ha detto Salvatore Settis in una sua prolusione all’Università di Palermo all’inizio del 2020, “Bellezza” è diventata una parola d’ordine usata e abusata. Una parola entrata a pieno titolo nel discorso politico. Questa parola ha una speciale intensità in Italia, dove la retorica corrente ha identificato la proverbiale bellezza delle nostre città, dei nostri paesaggi, delle opere d’arte che affollano le piazze, le chiese e i musei come un’arma da brandire o un trofeo da ostentare. Anzi, un brand Italia da utilizzare per promuovere il turismo, la moda, il design, l’italico ingegno.
Ma mentre si sbandierano le bellezze d’Italia, troppo spesso si continua a promuovere, di fatto, la ritirata e il disimpegno delle istituzioni pubbliche rispetto al loro dovere (che in Italia è sancito dalla Costituzione) di tutelare adeguatamente i paesaggi e il patrimonio storico e artistico e culturale.
«La bellezza salverà il mondo» è una frase di Dostoevskij, che viene citata spesso. È una frase attraente, che ha il sapore dell’utopia.
Della bellezza, però, occorre farsene carico, occorre accettarne la responsabilità individuale e collettiva, occorre alimentare i percorsi garantiti perché tale salvezza avvenga e si consolidi.
Non a caso esistono norme e istituzioni di tutela, create nel corso di una lunga storia che comincia in Italia e si sviluppa in Europa prima che nel resto del mondo. Tali norme e istituzioni riguardano la società nel suo insieme, la sua “tenuta” e il suo futuro. La scuola, l’università, il teatro e il museo sono i templi di questo retaggio trans-generazionale; ma non lo sono di meno le città storiche e i paesaggi in quanto incarnazione della vita economica e sociale delle comunità e veicolo indispensabile per la trasmissione della memoria culturale.
Alle politiche della bellezza che ne fanno un business o un’evasione dalla vita reale bisogna dunque contrapporre un’altra e opposta politica della bellezza, che ne faccia, invece, uno strumento di conoscenza del mondo, di consapevolezza storica, di etica della cittadinanza. È su questa funzione della cultura e della bellezza che vorrei richiamare oggi la vostra attenzione, come un traguardo che forse sa di utopia, ma per il quale vale la pena di combattere.
Perché la Bellezza è Armonia.
La Bellezza è Solidarietà verso i più deboli, verso chi vive ai margini della società, è Accoglienza verso i migranti.
La Bellezza è Amore, è essere felici.
La Bellezza è confronto, è dialogo, è conciliazione.
La Bellezza è Pace, è volersi bene, è adoperarsi per gli altri, è fare politica con spirito di servizio e non di potere, è mettersi a disposizione degli altri.
La Bellezza è fare bene il nostro dovere, è fare bene ciò che siamo chiamati a fare nella società. E soprattutto Bellezza è anche fare il proprio dovere nel rispetto dell’Etica.
E per quanti sono chiamati a svolgere funzioni pubbliche la Bellezza è svolgere le proprie funzioni nel solo rispetto dell’interesse pubblico. Perché – come ho detto anche in altre occasioni – l’Etica vuole che la “funzione” non diventi mai “potere”. L’esercizio della funzione è neutro. Esso diventa “potere” quando se ne abusa e lo si deforma, lo si indirizza a fini diversi da quelli previsti dalla Costituzione e dalla legge.
La Bellezza è impegnarsi per il bene comune, è farsi carico dei problemi di quanti sono destinatari delle nostre funzioni.
Ma soprattutto, come ho già detto, la Bellezza è Pace. Ed allora io vorrei chiudere questo mio breve intervento con un pensiero e un auspicio che riguardano il nostro essere uomini, il nostro essere genitori e figli, che riguardano la nostra società e tutti noi. Che riguardano, fra l’altro, anche la Bellezza che può salvare il Mondo. Rivolgo un pensiero commosso al popolo ucraino che sta subendo una guerra crudele e sofferenze che giammai avremmo potuto immaginare potessero accadere nel cuore dell’Europa nel XXI secolo. Fra le tante immagini strazianti che abbiamo visto in questi giorni su questa guerra atroce ho visto un padre ucraino che salutava la sua bambina. Nel salutarla le ha detto: “Ricordati di studiare. E ricordati di me”. Con il pensiero commosso al popolo ucraino voglio esprimere l’auspicio che possa presto cessare il rumore della guerra e possa tornare ad affermarsi il silenzio della pace.
E vorrei proprio in occasione di questo evento e da questo luogo emblematico, da Roma – caput Mundi – e nel giorno della ricorrenza del suo Natale parta forte e chiaro questo appello e questo auspicio. Affinché la Bellezza, soprattutto in questo particolare momento storico, possa salvare il Mondo e l’Umanità intera.
“.