Fabio Massimo Splendore, Redazione Corriere dello Sport, commentando l’edizione del 13 Giugno 2022 del Premio Internazionale Buone Pratiche NewsRemind in collaborazione con il Parlamento Europeo Ufficio Italia, ha detto:
“È davvero una straordinaria gratificazione quella di ricevere il Premio Buone Pratiche ideato da Paolo Crisafi e Carlo Corazza: un riconoscimento dal significato profondo, assegnato in una sede istituzionale prestigiosa, e per il quale mi sento di ringraziare con tutto il cuore loro e i validi collaboratori di cui si avvalgono. Mi considero da sempre un professionista che nello svolgere il suo lavoro di informazione agli utenti, ha costantemente preferito fare un passo indietro a livello personale, valorizzando il senso della notizia e dell’importante, imprescindibile servizio che si intende fornire ai cittadini, siano essi lettori generalisti o appassionati di sport e di calcio, nel momento in cui si danno notizie o apprendimenti su temi di carattere nazionale o locale.
Considero la professione del giornalista delicata, cruciale, ancor più nel tempo dell’informazione globalizzata che impone per serietà la costante verifica delle fonti, unico baluardo di veridicità rispetto a quello che si comunica. Da questo punto di vista mi ritengo fortunato nel poter annoverare agli albori del mio percorso, lungo più di trent’anni, l’esperienza all’interno di un house organ istituzionale come l’organo ufficiale della Polizia di Stato, Polizia Moderna, la mia palestra se penso a figure importanti nella mia formazione come quelle di Massimo Occello – il mio Maestro – e di Massimo Santucci – primus inter pares -, con uno staff appassionato di colleghi e colleghe che fondevano la voglia di leggere il mondo con lenti neutrali e lucide e la necessità di filtrarlo e renderlo fruibile a uomo e donne – il personale della Polizia – impegnati ogni giorno in un servizio spinto a volte fino al sacrificio della vita.
Ricordo figure professionali pescate qui e là da mondi diversi che in quel laboratorio si fondevano e che hanno arricchito il mio bagaglio: Annibale Paloscia, Carlo Mosca – compianto e illuminato – Tommaso Miele.
Ecco, io sono nato lì. E lo devo a mio padre e indirettamente a mia mamma. Che poi hanno assecondato la mia passione di giornalista sportivo, realizzata con l’unica maglia che ho indossato in un quotidiano nazionale, quella del Corriere dello Sport, la “mia” casa, il mio Sogno. Raccontando Mondiali ed Europei di calcio (compreso quello del 2006 in Germania, l’ultimo che ci ha visti campioni del mondo), le trattative delle sessioni di mercato invernali ed estive, i settori giovanili che sono i motori del sistema, sono arrivato a fondere il prima e il dopo della mia formazione da giornalista con una serie di approfondimenti sulla sicurezza, diventata tema sempre più cruciale all’interno del calcio e delle sue dinamiche. Considero Francesco Tagliente, Roberto Massucci, dirigenti del Viminale di spessore assoluto ritrovati da giornalista sportivo, mentre li vedevo dar vita alla straordinaria idea dell’Osservatorio sulle manifestazioni sportive, creatura di un Capo della Polizia che non sarà mai troppo ricordato e stimato e compianto, come Antonio Manganelli. E mi permetto di dire che oggi la Polizia di Stato può godere dell’indirizzo di un altro uomo top dell’Istituzione come il prefetto Lamberto Giannini.
In questo premio, che mi onora, rivedo tutto il mio percorso di cui vado fiero. E ve ne sono grato. Ora, alla mia maniera, faccio uno, due, dieci passi indietro, e torno a mettere la notizia davanti a tutto. Il giornalista protagonista la fa confondere nella nebbia, il giornalista di servizio la pone agli occhi del cittadino nuda, cruda, limpida, viva. Se si riesce in questa sfida significa essere portatori di una Buona Pratica. Ecco perché questo riconoscimento, grazie a Voi che me lo assegnate, mi fa sentire di essere dalla parte giusta. Quella in cui voglio provare a stare. Sempre.”
