Dario Focarelli

Dario Focarelli al think tank Remind “Insieme per la Pace nel Mondo – Giornata Internazionale della Pace”

E’ intervenuto al think tank Remind “Insieme per la Pace nel Mondo – Giornata Internazionale della Pace” del 21 settembre 2022 Dario Focarelli, Direttore Generale Ania – Associazione Nazionale fra le Imprese Assicuratrici, che ha così dichiarato: 

“Siamo oggi al duecentodecimo giorno di guerra e non si vedono ancora spiragli di pace, in una guerra che è vicina ai nostri confini e che tocca le nostre sensibilità in maniera molto forte.

Siamo oggi di fronte a un mondo che sta cambiando, un mondo dove ritornano i blocchi, e dove la globalizzazione che sicuramente ha avuto tanti demeriti e controversie ha risollevato anche tanti miliardi di persone. Un mondo dove è tornata l’inflazione, che porterà purtroppo a un bruttissimo rallentamento della crescita, se non a una vera e propria recessione.

Per far fronte a una pandemia, inoltre, i governi di tutto il mondo hanno aumentato il debito pubblico, e ciò andava fatto per proteggere delle persone, ma al tempo stesso, come conseguenza, i governi attuali sono più esposti che in passato al rialzo dei tassi.

Nonostante ciò, i governi devono comunque continuare a proteggere i più vulnerabili dall’aumento del costo dell’energia, del petrolio, del gas ma anche e soprattutto del cibo.
 
In questo contesto è allora difficile parlare di pace, ma bisogna continuare a farlo.

Mi piace molto la definizione degli “operatori della pace” presentata da Remind; siamo infatti tutti operatori economici e sociali, ma anche della pace.

Il primo passo in questo senso è quello di dare vita a una pace giusta che salvaguardi innanzitutto gli aggrediti, ma che sia poi anche in grado di riaprire il dialogo a tutte le parti in casa, un obiettivo sicuramente difficile ma che dobbiamo perseguire, anche per le nuove generazioni che hanno il diritto di beneficiare del grande dividendo della pace.
 
Venendo poi alle questioni italiane e nello specifico a quelle assicurative, noi abbiamo un grande strumento che è il PNRR e che dobbiamo portare a casa.
Un compito fondamentale di cui tutti gli operatori economici e gli assicuratori si sentono parte attiva.
Servono poi investimenti privati che si aggiungono a quelli del PNRR, e, dal canto nostro, come assicuratori, siamo i principali investitori istituzionali italiani, con 1000 miliardi di gas da investire; possiamo fare molto quindi da questo punto di vista ma servono anche condizioni favorevoli all’investimento.

Gli appalti, la burocrazia e in generale l’amministrazione pubblica devono essere allora molto più efficienti.
 
Come assicuratori, inoltre, sempre guardando al futuro, ci sentiamo di poter dare un contributo importante al nostro Paese attraverso il rafforzamento del livello di protezione dei nostri cittadini e delle nostre imprese.
In questa prospettiva, un Paese più assicurato è un paese più sicuro, un Paese che disperde meno energia in risparmio cautelativo e guarda al futuro con maggiore fiducia.
Per arrivare ad avere quindi questi investimenti privati serve anche la consapevolezza che se succede qualcosa che non va bene c’è uno strumento che ci protegge, e in questo l’assicurazione è sicuramente meccanismo potentissimo che ben si inserisce nelle nuove concezioni di immobiliare allargato e di cultura dell’abitare condivise con Remind, il Parlamento Europeo Ufficio Italia e l’Osservatorio per la cura della casa comune”.

Grazie ancora”.

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