Emmanuel Conte al think tank Remind “Insieme per la Pace nel Mondo – Giornata Internazionale della Pace” del 21 settembre 2022

E’ intervenuto al think tank Remind “Insieme per la Pace nel Mondo – Giornata Internazionale della Pace” del 21 settembre 2022 Emmanuel Conte, Assessore al Bilancio e Patrimonio Immobiliare del Comune di Milano, che ha così dichiarato: 

“Nel parlare di immobiliare allargato e di Cultura dell’Abitare – e quindi dell’abitare e degli spazi in cui viviamo – mi viene in mente un discorso pronunciato all’epoca dal cardinal Martini al Comune di Milano. L’occasione, in particolare, era quella del dono alla città della casa della carità, dove i due presidenti erano rispettivamente il vescovo di Milano e il sindaco di Milano, a testimoniare come tramite la collaborazione della parte ecclesiastica e della parte pubblica si potesse e si possa fare una grande opera di accoglienza.
Accoglienza definita dal cardinale stesso non solo come un affare di buon cuore e di buon sentimento, ma anche come un affare con uno stile organizzato di integrazione che rifuggiva la miscela di retorica furba e che invece si nutriva di testimonianze fattive.
 
Da questo punto di vista, credo allora che in questo concetto di accoglienza ritroviamo anche un po’ il senso e lo scopo della tavola rotonda di oggi.
Quando infatti Paolo Crisafi cita le buone pratiche, si parla proprio di tutti quei piccoli passaggi che gli amministratori locali, regionali o nazionali possono fare per portare a un miglioramento delle condizioni dei nostri cittadini.
E parlando proprio di accoglienza e di spazi, ci siamo impegnati, come città metropolitana, per accogliere i profughi ucraini mettendo velocemente a disposizione i nostri spazi pubblici e cooperando col terzo settore, sempre più fondamentale per la tenuta di determinati servizi a Milano e non solo.
Abbiamo collaborato in questo senso con le principali Fondazioni e siamo riusciti come istituzione a disporre di un numero utile per gli ucraini ed accogliere più di 500 profughi.
 
Per quanto riguarda poi gli spazi e l’immobiliare, abbiamo voluto interpretare questo mandato, in relazione al cambio di paradigma dell’utilizzo dei luoghi dove abitiamo, dettato dalle tragedie e dalle crisi del recente passato, lavorando da un punto di vista istituzionale e recuperando per esempio edifici del passato, come un palazzo del 500 che sarà presto sede centrale insieme alla sede del municipio uno.
 
Stiamo poi dando vita alla “città dei 15 minuti”, per cui chiunque si potrà muovere in bicicletta e a piedi, anche in una città ancora densa di caos come Milano, e raggiungere in un quarto d’ora i servizi primari.
In questo contesto, abbiamo identificato dei siti dove arriveranno le case di comunità e gli ospedali di comunità, mettendo a disposizione questa nobile e importante attività di assistenza sociosanitaria in tutta la città e non solo al suo centro.
La pandemia ci ha infatti insegnato come sia difficile, soprattutto in Lombardia, avere le prime cure o a casa o in ospedale senza nessuna tenuta intermedia.
In collaborazione con gli altri enti abbiamo quindi identificato e già ha deciso quelli che sono i 9 spazi della nostra città a disposizione di questa attività, condivisi, tra l’altro, con i 9 presidenti di municipi di cui si compone la città.
 
In relazione a ciò un’altra novità che stiamo portando avanti è un ascolto dei territori in questo, in modo tale da recepire bene e incrociare quelle che sono le esigenze dei vari municipi.
Da un punto di vista del nostro patrimonio immobiliare, come assessorato, stiamo per chiudere un nuovo regolamento per l’utilizzo dei beni del patrimonio a uso sociale, essendo lo scorso regolamento fermo al ’98.
 
Anche qui, vorrei allora citarvi due esempi pratici.
Il primo è la valorizzazione dei piani terra dei palazzi di edilizia residenziale pubblica (circa 1000): come amministrazione abbiamo già occupato 600 edifici e li abbiamo dedicati, con canoni abbattuti rispetto al canone di mercato, soprattutto nelle zone periferiche e semiperiferiche, a piccole attività commerciali, ad associazioni culturali e a chi svolge prestazioni socio assistenziali.
In questo contesto, abbiamo diversi bandi ogni due mesi proprio per l’individuazione di questi piccoli negozi che vanno da 50 a 150 m quadri e che vengono messi a disposizione di giovani imprenditori, al fine di aiutare a introdurre i giovani al mondo del lavoro.
 
L’ultima attività di cui poi vorrei parlare, già iniziata già alla fine dello scorso mandato, è il grande e capillare lavoro di recupero di beni demaniali degradati o abbandonati.
Da questo punto di vista abbiamo per esempio identificato diverse cascine nella stessa area di Milano per recuperarle e restituirle rigenerate alla città, chiedendo a tal riguardo la collaborazione dei privati, in modo tale da avere una rigenerazione sia architettonica sia sociale.
Ci sono in particolare due cascine, entrambe aggiudicate alla Fondazione Vidas, che avranno come investimento circa 20 milioni di euro e che restituiranno alla città, tramite servizi, proprio un’equivalente di circa 20 milioni di euro, in termini di servizi e tenuta sociale.
 
Questo per far comprendere come le istituzioni, da sole, non ce la possono fare, e di come sia necessaria una sinergia col mondo privato, e con gli stessi cittadini, per vincere insieme le sfide che ci attendono. E in questa ottica partecipo hai lavori delle tavole rotonde organizzare da Remind””

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