Maurizio Gasparri (Vicepresidente del Senato della Repubblica) al Think Tank Remind Futuro Italia

Intervento di Maurizio Gasparri Vicepresidente del Senato della Repubblica al Think Tank Remind “Futuro Italia”. 
“Saluto tutti i partecipanti e ringrazio Paolo Crisafi per l’invito a questa giornata molto interessante che coincide con vari impegni istituzionali e provvedimenti.

Infatti, quest’oggi il Senato si è occupato dei Rave Party, ma anche di tutte le altre norme di diritto penale che in questo decreto erano evocate. Un decreto importante che riguarda la giustizia e non soltanto questi eventi che hanno polemicamente richiamato l’attenzione in vari momenti della vita nazionale.

Il Senato si è anche occupato della vicenda Ucraina insieme al ministro della difesa con una lunga audizione. Io personalmente, oltre che presiedere i lavori, ho preso la parola sull’impostazione del rispetto sul coinvolgimento del Parlamento nella prosecuzione dell’opera di sostegno al Popolo Ucraino sempre con l’auspicio che prima o poi si aprano spiragli per la diplomazia, per i negoziati, ma questo ancora non si intravede visti i bombardamenti da parte della Russia ai danni dell’Ucraina.

Abbiamo, inoltre, votato una modifica della Costituzione per introdurre lo sport nella Legge fondamentale dello Stato, un tema che da alcuni anni si trascinava.

E la giornata parlamentare ancora non è finita perché dopo questo intervento ci aspetta l’audizione di Antonio Tajani che, tornando da due giorni in Europa dove c’è stata una serie di riunioni di Ministri degli Esteri, arriverà alla Camera con un’audizione rivolta alle Commissioni degli Esteri e della Difesa.

Non posso essere esaustivo su tutti i temi ricompresi nella concezione di Immobiliare allargato e mi fa piacere avere qui una rappresentanza così trasversale dei settori produttivi, del mondo anche legato alla tradizione, al radicamento culturale, del campo dell’artigianato di alta gamma, come quello della Jewellery Designer Marta Paolillo; ma anche del Made in Italy, oggi rappresentato da Antonio Gallo; oltre che della sicurezza, anche quella privata, di cui Giulio Gavina ha delineato le origini.

E’importante il lavoro di connessione dei vari argomenti della cultura dell’abitare oggi trattati alla luce della passione con cui Paolo Crisafi cuce relazioni per il bene comune con tutte le forze politiche sia sul territorio nazionale sia locale, con il mondo produttivo includendo anche quello culturale.

Io voglio solo portare una testimonianza, non solo dell’impegno in atto di questa nuova base politica Italiana, ma anche della necessità di coniugare una difesa del nostro sistema economico e produttivo con la volontà di gestire l’emergenza.

La manovra economica di cui questi giorni stiamo discutendo è condizionata per due terzi – come è noto – dalla necessità di fronteggiare i costi energetici. Quindi il problema dell’Ucraina non è soltanto quello della difesa di un popolo aggredito, ma è anche quello di trovare degli spazi diplomatici per impedire che questa aggressione continui a produrre per l’Ucraina un danno enorme di vite e di libertà e per la comunità internazionale il danno che deriva dall’aumento del costo dell’energia.

Alcuni settori sono stati messi in ginocchio: pensiamo ai settori della siderurgia, ai settori cosiddetti energivori, ma anche a quello delle ristorazione. Basta entrare in una pizzeria per vedere quanto è aumentato il costo delle bollette. Tutti hanno subito una ricaduta negativa.

Io penso che l’obbiettivo che debba porsi la politica è trovare, nella difesa dei diritti del popolo ucraino, degli spazi di negoziato che possano lasciare respirare, non solo gli Ucraini, ma tutta la comunità internazionale.

Oggi i giornali sono pieni di articoli sull’energia nucleare di nuova generazione, però poi c’è scritto che ci vorranno almeno 10 anni per metterla in funzione. Come si suol dire: bisogna partire per arrivare. Dobbiamo investire tanto sul processo scientifico, sul nucleare di nuova generazione, che darà i suoi risultati in un futuro non imminente, ma se non si parte mai si arriva.

Bisogna far si che i rigassificatori e gli altri impianti come i termovalorizzatori – ecco un tema importante per la città di Roma – vengano realizzati perché abbiamo bisogno di gestire l’emergenza rifiuti. Anzi, di produrre energia con i rifiuti, non di far partire i rifiuti dal Lazio pagando gli altri Paesi che intascano i soldi e poi utilizzano i rifiuti per produrre energia a loro beneficio, ottenendo una materia prima energetica – anche se non tra le più pregiate – venendo pure pagati.

I temi economici sono tutti interconnessi.

La presenza del Presidente dell’ordine degli Ingegneri di Roma all’interno del Tink Tank Remind mi spinge a dire che noi dobbiamo riprendere la tematica della rigenerazione urbana, che vuol dire poter non solo ristrutturare gli immobili in termini di risparmio energetico , ma anche di poterli abbattere e ricostruirli, in alcuni casi.

Noi nella scorsa legislatura ci siamo bloccati difronte all’ostruzionismo perché appena si parla di rigenerazione urbana si impone il veto di lasciare tutto così com’è.

A Roma abbiamo avuto un problema nella cosiddetta ZONA A, il centro storico, che come è ovvio deve essere oggetto di particolare tutela. Siamo a Piazza Venezia, far passare qui la metropolitana è molto più complicato. Tanto è vero che la questione dura da qualche tempo, noi Romani lo sappiamo.

La rigenerazione urbana deve rispettare i centri storici, ma oggi noi a Roma abbiamo un Zona A che comprende pure zone considerati non centrali per altre Città ma che per Roma lo sono, date le dimensioni della Capitale.
Rispetto ad una zona che, al contrario, rientra a pieno titolo nella Zona A, siamo andati a cercare le mappe del 1939 che delimitavano il centro storico per cercare il colore esatto delle pennellate della facciate da utilizzare nelle ristrutturazioni. Anche una facciata ha un pregio artistico.

Se parliamo di altre zone della città, gli interventi dovrebbero essere più ampi e possibili. Quindi io penso che il tema della rigenerazione urbana debba essere ampiamente ripreso in questa legislatura che tenga presente anche quello che le regioni hanno fatto.

La regione Lazio ha una buona legge però a livello Nazionale ci sono dei vincoli o una malintesa interpretazione dei centri storici.

Bisogna avere una classe dirigente consapevole dei vari temi che vanno dalla tutela delle attività qualificate, all’apertura dei temi della sicurezza come quella privata che ha alleggerito i compiti a quella pubblica.

La sicurezza privata è importante, va rispettata, va regolamentata, va considerata e non ostacolata.

C’è tanto da fare in un Paese che ha bisogno della rigenerazione urbana, la valorizzazione di questi settori e anche nella conservazione della sua identità, di una sua prospettiva storica.

Io spero che voi abbiate sempre, come Remind, questo obbiettivo di fondo. La consapevolezza del ruolo storico di una Nazione come l’Italia, dell’Europa che si potrà criticare mille volte, ma resta centrale.

Credo che il futuro dell’Italia stia, prima di tutto, nel conservare l’orgoglio della sua storia della sua civiltà. Su questo non bisogna andare troppo lontano per trovare le tracce di ciò che siamo.

Se non abbiamo la consapevolezza della nostra storia, della nostra civiltà, della nostra tradizione, non riusciamo a fare una bella legge sulla rigenerazione urbana che favorisca la modernizzazione che, allo stesso tempo, conservi degli stili. Non riusciamo a gestire i temi della sicurezza, dell’artigianato di qualità, del Made in Italy, delle sfide all’altezza dei nostri tempi.

Dobbiamo essere consapevoli dei nostri patrimoni, di guardare ad un futuro, anche nella tecnologia, nell’economia e nei vari settori. Questa la mia orgogliosa considerazione che vi volevo offrire prima di riprendere e concludere la giornata politico-parlamentare.

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