Tommaso Accetta (Presidente Giovani Remind) al Think Tank Futuro Italia Remind

Tommaso Accetta (Presidente Giovani Remind) al Think Tank Futuro Italia del 5 Giugno 2023 ha dichiarato: 

“Dai recenti tavoli di lavoro Remind emerge la volontà degli operatori di adottare le buone pratiche in materia di blue e green economy all’interno di un piano di sviluppo sostenibile, ambientale e sociale che tenga conto di modalità e tempistiche realistiche e condivise. Non è possibile considerare il solo il vettore energetico avulso dal contesto ma contemporaneamente anche l’insieme di aspetti ambientali (come ad esempio: l’utilizzo di materiali a basso impatto, la riduzione dei rifiuti e il ricorso a processi di economia circolare, la riduzione dei consumi idrici, l’equilibrio con gli ecosistemi). Da tenere presente il miglioramento del confort e della salubrità degli edifici in cui viviamo, come da oltre dieci anni segnala l’Organizzazione Mondiale della Sanità in merito alla “sindrome da edifici malati”. L’Europa stessa riconosce l’importanza di tale lettura e ci impone di agire sul “sistema edificio” mediante un approccio integrato, non solo di agire sui soli aspetti energetici. Il patrimonio edilizio esistente sul territorio italiano ha però una forte particolarità rispetto a quello europeo. Non sono presenti solo edifici storici vincolati (per i quali non è richiesto il vincolo della direttiva europea sull’efficientamento energetico edifici) ma anche una grande quantità di edifici con forte valore culturale che necessitano di un approccio che non può né deve essere meramente collegato alla sola variabile energetica, per il cui miglioramento si potrebbe compromettere ulteriori aspetti e obiettivi, violando il principio del Dnsh (Do Not Significant Harm). In tali edifici difficilmente si riescono ad ottenere significativi miglioramenti energetici se non a scapito della perdita di importanti aspetti che rappresentano il patrimonio culturale della Nazione. Si pensi ad esempio ai tanti borghi storici e castelli o ai tanti edifici di culto, per i quali sono comunque possibili miglioramenti ambientali coerenti con la preservazione e tutela degli aspetti culturali. Alla luce di quanto sopra diventa sempre più importante il confronto sulla Direttiva sulla prestazione energetica edifici che ha l’obiettivo di ridurre l’inquinamento generato dagli immobili responsabili di oltre un terzo delle emissioni di gas serra nell’Unione Europea. Il 75% degli edifici è inefficiente dal punto di vista energetico. La Direttiva “Case Green” o più precisamente la Direttiva Europea sulle Prestazioni Energetiche degli Edifici (EPBD), sta per entrare nell’ultima fase del processo legislativo: i negoziati del Trilogo. Si tratta dell’ultimo passaggio determinante durante il quale i Colegislatori, Parlamento UE e Consiglio, proverranno a trovare un accordo, grazie alla mediazione della Commissione Europea, per delineare in modo chiaro le prossime tempistiche di decarbonizzazione del comparto immobiliare allargato. Secondo la Commissione Europea è un passo fondamentale per raggiungere la neutralità climatica entro il 2050 attraverso la manutenzione e ristrutturazione degli edifici esistenti e la costruzione di nuovi edifici ad alta efficienza energetica.  Pur apprezzandone la volontà di base è necessario prevedere un coordinamento delle migliori esperienze in tale ambito per definire tempistiche e modalità specifiche che tengano conto delle peculiarità italiane alla luce della visione di sistema che può offrire l’immobiliare allargato integrativo delle sue componenti multidisciplinari.

L’Immobiliare allargato è infatti composto dalle forze produttive operanti nei settori commerciale, assicurativo, previdenziale, sociale, sanitario, economico, finanziario, sportivo, turistico, culturale, infrastrutturale, immobiliare, della mobilità e della sicurezza: gran parte dell’economia italiana poggia di fatto le sue basi su tutto ciò che ruota attorno alla progettazione, produzione, gestione, manutenzione e rigenerazione di immobili oltre che di infrastrutture e, in generale, sulle attività di investimento, valorizzazione, gestione e messa in sicurezza dei territori. La catena del valore che unisce gli operatori dell’immobiliare allargato, somma di tutte le arti, scienze, tecnologie e professioni secondo la nuova cultura dell’abitare che pone al centro la tutela del pianeta e il benessere delle persone negli spazi, luoghi, territori e paesaggi dove vivono, transitano ed operano.”

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