Cesare Ferrero: “Maggiore Spazio = Maggiore Comfort? Una riflessione per il Futuro”

“Buongiorno, grazie di avermi coinvolto in questa giornata e grazie per il premio.

Io ho un’esperienza un po’ particolare in quest’anno di emergenza sanitaria, perché noi con la settimana scorsa abbiamo raggiunto, nel Mercato Agroalimentare, un milione di presenze fisiche nel regime di emergenza sanitaria. Quindi non ho un mondo di distanziamento sociale da raccontare, ma ho un mondo di possibilità fisica dato dalla necessità di alcune attività di continuare ad operare fisicamente.

Allora provo a proporvi una riflessione per il futuro. Il mondo immobiliare è un mondo fisico, non esiste un mondo immobiliare digitale, un mobile è fisico poi c’è della tecnologia digitale, ma noi lavoriamo in un mondo immobiliare che fa dei contenitori, e i contenitori sono fisici. Quindi come conciliamo un mondo fisico con un mondo digitale, un mondo smaterializzato fatto di distanze? Ho due trend ben chiari nell’individuare due percorsi opposti, non so poi come questi due percorsi si concilieranno in futuro, poi a livello personale ho delle mie aspettative, ma è diverso un giudizio personale da un giudizio scientifico.

Il mondo degli ultimi anni è andato verso la riduzione dello spazio al mq per persona, oppure verso l’ampliamento dello spazio al mq per persona. Due fenomeni opposti, ma coincidenti. Faccio un esempio: noi andiamo a letto in letti più grandi di quando eravamo giovani, quindi abbiamo aumentato le dimensioni dei letti; noi andiamo in macchina, e abbiamo delle macchine più grandi di quando eravamo ragazzi, quindi anche lì abbiamo aumentato le dimensioni a metro quadro e l’abitato delle macchine; noi abbiamo delle camere di albergo che sono più grandi al mq di quelle che erano anni fa, o per lo meno dovrebbero essere più grandi e se andiamo al cinema abbiamo delle poltrone più grandi rispetto a quelle che avevamo in passato. Quindi, sostanzialmente, abbiamo cercato un comfort intorno alle persone nella loro vita quotidiana, che consuma più metri quadri. Poi però andiamo in ufficio e troviamo che i metri quadri sono diminuiti, e quindi negli anni, con le varie terminologie inglesi che abbiamo adottato, abbiamo ridotto lo spazio al mq, e con il rotation desk addirittura abbiamo dato il mq in condivisione. Oppure a casa, per un fatto anche economico, abbiamo fatto case più piccole: il letto è diventato più grande, ma intorno al letto c’è sempre meno spazio di vivibilità. Oppure entriamo in un’agenzia bancaria, o assicurativa, e non abbiamo più quegli spazi di contatto fisici.

Allora da una parte il corpo umano ci dice che per una situazione di comfort necessita di spazio, dall’altra parte la progettazione organizza degli spazi di condivisione che tolgono mq ad ogni singola persona. Beh sarà interessante vedere che cosa ci lascerà il lock down, che sicuramente ci ha dato una necessità di rivalutare lo spazio che ci circonda. Quindi sarà interessante vedere cosa significherà in futuro, nelle esigenze di ogni persona, l’avere intorno a sé uno spazio confortevole.

Noi abbiamo come riferimento un mondo che ha continuato la sua fisicità e che ci chiede spazio fisico più adeguato, più bello, più efficiente, ma non ci chiede di non avere più uno spazio fisico dove svolgere la propria attività; per tutti gli altri ambiti staremo a vedere”.

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