“Ho ascoltato con molta attenzione gli interessanti argomenti che sono stati trattati e mi sono trovato pienamente d’accordo con alcuni interventi che mi hanno preceduto perché ci troviamo in una situazione molto seria. Stiamo parlando di dare aiuto alle imprese con il super bonus, di aiutarle e metterle nelle condizioni di svolgere il loro lavoro al meglio, poi però vediamo che lo Stato non è pronto e le imprese quindi continuano a navigare un po’ al buio. Dobbiamo aiutarle, ma come? Grazie alla collaborazione che abbiamo con Re Mind Filiera Immobiliare abbiamo creato dei modelli all’interno e cerchiamo di dare quanto più aiuto possibile. La difficoltà è nei tempi, tutto risiede nel non arrivare tardi. Oggi in Italia abbiamo 60 milioni di persone e sei milioni di partite iva, quindi abbiamo una partita iva ogni 10 persone. Il sistema imprenditoriale italiano è basato su questo, le grandi imprese non sono più italiane, non ci sono più, fanno lavorare di indotto le piccole e medie imprese italiane quando ne hanno voglia, ma non possiamo svendere l’Italia così. NewsReminder con questo premio mi ha emozionato e mi ha dato uno stimolo: quello di cercare di mettere insieme tanti tasselli italiani per dare una mano a quello che è tutto l’apparato industriale italiano che è fondato sulle piccole, micro e medie imprese. Il 91/92% del Pil è lì, però noi continuiamo a parlare di persone che lavorano con le grandi imprese come se le grandi imprese fossero la parte più importante italiana che non lo è, non pagano neanche le tasse in Italia, a pagare le tasse in Italia sono le piccole imprese. Quindi è imperativo fare qualcosa, dobbiamo unirci e fare qualcosa. Oggi la confederazione Confimea Imprese unisce 260 mila partite iva, ha firmato 18 contratti collettivi, cerchiamo di dare una mano nella tutela, nei contratti di secondo livello, di parametrare i contratti di primo livello, cerchiamo di dare una mano a tutte le imprese che hanno bisogno, e credetemi in questo momento ce ne sono tante che hanno bisogno. Per cui ben vengano questi premi, ben vengano tutte le persone che ho sentito parlare che hanno lo stimolo di andare avanti; questi premi ci servono anche per dare un aiuto nella prospettiva di un’attività imprenditoriale italiana che deve tornare ad essere come era trent’anni fa, tra le prime del mondo. Oggi siamo in una situazione molto triste, scusate la mia tristezza, ma in essa c’è tanta ma tanta volontà di portare in alto ancora il made in italy. Noi lavoriamo incessantemente per questo e i risultati stanno arrivando, le imprese hanno fiducia e quindi cerchiamo di dargliela anche noi”.
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