All’incontro “GRAND (TOUR)ISMO ITALIA” Remind del 27 settembre 2021 è intervenuto il Vicepresidente della Regione Molise Vincenzo Cotugno, che ha così dichiarato:
“Il Molise è la più “giovane” regione d’Italia ma al suo interno conserva numerosi ed antichissimi “tesori” della storia d’Italia. In questi ultimi anni le principali azioni intraprese hanno riguardato la sua promozione e il marketing territoriale, per colmare il gap decennale rispetto ad altri territori italiani. L’approvazione in Consiglio regionale del Piano Strategico del Turismo e della Cultura, dopo otto tavoli tematici che hanno coinvolto l’intero territorio, hanno segnato un passo importante in tal senso. Dal mare alle colline e la montagna, dalla natura incontaminata ai caratteristici borghi storici, passando attraverso la sua storia millenaria: è l’offerta integrata del Molise che, nonostante le difficoltà, si è riusciti a promuovere attraverso i media nazionali ed internazionali (il NYT a gennaio 2020 la classificava tra le 52 mete da visitare in tutto il mondo e tra le tre in Italia). Per il secondo anno consecutivo ha registrato un miglioramento a doppia cifra delle presenze turistiche, puntando sulla valorizzazione dei siti storici, architettonici e sul turismo balneare nei 36 km di spiaggia della Riviera molisana.
Ma il Molise non ha tutti gli strumenti necessari per poter giungere al livello ottimale di conoscenza internazionale, che pure meriterebbe considerando le eccellenze storiche, culturali e artistiche presenti sul proprio territorio. Per questo occorrerebbe fare “rete” tra gli asset turistici nazionali attraverso un Portale di destinazione unico, favorire l’accesso ai mezzi d’informazione pubblica i cui costi risultano essere proibitivi per una regione piccola come la nostra, rendere maggiormente operativi gli apparati dello Stato sul territorio (ad esempio le Soprintendenze con adeguato personale) per favorire l’afflusso continuo dei turisti. La nota più dolente in queste due stagioni estive caratterizzate dalla pandemia è stata proprio la continua lamentela dei turisti, provenienti dal territorio nazionale ed europeo, di trovare molte volte chiusi i siti archeologici presenti! Ciò rappresenta una perdita d’immagine ed economica di grande rilievo che il Molise non può permettersi (immaginate se i turisti trovassero chiuso il Colosseo o gli Uffizi!). Se il futuro del turismo post-pandemia pone lo sguardo sulle aree interne del nostro Paese, il Molise è una meta ideale e se valorizzata al meglio, unitamente alla sinergia con le altre istituzioni statali, può rappresentare anche un valore aggiunto della nostra offerta turistica nazionale nel mondo”.