Remind e OIBP si uniscono a Raffaella Iannetti insieme a Patrizia Occhiato rispettivamente Presidente e Vice Presidente dell’Associazione Culturale Sezioneaurea.
Le panchine custodiscono storie, ricordi, tutti ne hanno una a cui ci si sente legati, dinanzi al mare, in un parco, davanti ad un panorama mozzafiato, sono panchine fatte di emozioni, di presenze condivise…. Tutti ne abbiamo una “sulla quale il nostro cuore è ancora seduto”.
Le Big Bench sono panchine enormi, ci fanno tornare bambini con le gambe penzoloni.
E poi ci sono le panchine simbolo, rappresentazione universale del “posto occupato” da una donna vittima di femminicidio.
In occasione della giornata internazionale contro la violenza sulle donne, la Big Bench n. 126 di Gravina in Puglia , in contrada Dolcecanto, si vestirà delle voci di donne che non sono più tra noi.
Questa volta si chiamano FRANCESCA, PIA , PICCARDA: nomi della letteratura e nomi comuni, nomi di donne vittime di violenze e vessazioni psicologiche che vivono per sempre nella trasfigurazione poetica della loro vicenda umana trasmessa dal lirismo di Dante Alighieri.
Un’occasione per affrontare il tema del contrasto alla violenza di genere , nell’anno celebrativo del settecentesimo anniversario della scomparsa di Dante, per ricordare chi sono state Francesca, Pia e Piccarda, quello che hanno subito e la delicatezza della parola che ha consegnato la loro vicenda alla letteratura eterna ed ha reso noto ciò che era stato taciuto, occultato, ritenuto “normale” nel contesto storico da loro vissuto.
L’uomo poeta, la sua empatia ci consegna tre donne della Divina Commedia e una riflessione contro la violenza sulla donna accanto alla potenzialità della parola che trapassa i tempi e li accumuna in un crimine perpetrato ancora nei confronti di troppe donne, purtroppo.
E la parola sconfigge l’oblio, il silenzio, si fa denuncia, dialogo coraggioso, e noi, dell’ass.culturale Sezioneaurea, con il progetto La Rosa Nera, lo abbiamo imparato in questi anni.
Come Dante nella sua Commedia, la panchina darà voce alle vittime di soprusi, a tutte quelle vittime che non sempre sono state ascoltate , affinché non subiscano mai la condanna sociale dell’indifferenza.
E di Francesca, uccisa di morte violenta per mano del marito (INFERNO CANTO V), di Pia che implora la preghiera di Dante perché dimenticata (PURGATORIO V), di Piccarda tradita dalla sua famiglia (PARADISO III) e di ciascuna donna violata nei suoi diritti – una ogni 72 ore in Italia nel 2021- possa, questo simbolo paesaggistico, divenire il punto di emissione di un’eco assordante a rompere la quiete di maestose distese di campi gialli e verdi tinti di azzurro, in questo novembre, e scuotere le coscienze.
Per non dimenticare, per reagire ad un male antico con una speranza nuova, collettiva: la cultura della parità, del rispetto e dell’amore.