Tommaso Accetta al Webinar Remind “Transizione Ecologica & Trasformazione Digitale”

All’incontro “Transizione Ecologica & Trasformazione Digitale” Remind del 7 Febbraio 2021 è intervenuto Tommaso Accetta (Presidente Remind Giovani)  che ha così dichiarato:

“Ringrazio il presidente di Remind Paolo Crisafi per avermi invitato. Per me è sempre un piacere partecipare a queste tavole così stimolanti, e ovviamente saluto anche tutti gli altri intervenuti insieme all’Assessore Lombardi.

In questa occasione tengo a sottolineare l’impegno ma soprattutto l’attenzione di Remind e di tutti i suoi operatori sia sui temi della transizione ecologica quanto su quelli della trasformazione digitale.

Ricordo brevemente come nei simposi che si sono tenuti alla fine dello scorso anno è stato fondamentale per tutti dipanare alcune delle tante questioni poste in essere – e che spesso si ignorano – dal fenomeno della digitalizzazione. Abbiamo esplorato insieme a professionisti di settore il vasto ecosistema che sancisce il vero segno di questa trasformazione, svelando un mondo di significati che si cela e si sviluppa all’interno del passaggio da un paradigma analogico ad uno digitale.

La digitalizzazione, lungi dall’essere una mera sostituzione di mezzi in vista di fini – più economici, più performanti, più rapidi – , essa si configura come una vera e propria cesura epocale, capace di promuovere valori inediti, nuovi comportamenti ed innovativi assetti etici, culturali, politici, sociali, giuridici ed economici.

Ad esempio, come qualcuno prima diceva, tale processo comporterà nel medio e lungo termine dei drastici cambiamenti nel mondo del lavoro e nei diversi settori produttivi. Inerente a questo, prima o poi si dovrà necessariamente strutturare un piano di riqualificazione del capitale umano che dovrà avere la capacità di allinearsi alle tante esigenze di un mondo sempre più interconnesso e globalizzato.

Allo stesso modo, si sente parlare molto spesso di municipalità online, di identità digitali o decentralizzazione dell’informazione: tutte questioni che si pongono non come corollari di un movimento più ampio – quello della digitalizzazione per l’appunto – ma come precipui capisaldi di un nuovo modo di intendere la realtà ed il futuro che ci attende.

Emmanuel Kant, alla fine della sua grande carriera Accademica e filosofica scrive un libro che si intitola “La religione entro i limiti della sola ragione”.

Per estendere la riflessione, allo stesso modo, noi abbiamo incominciato a pensare la “Trasformazione digitale entro i limiti della sola Transizione Ecologica” come modello e regola fondamentale del nostro percorso.

La Trasformazione digitale, infatti, è sicuramente uno dei principali motori della transizione ecologica (il contributo diretto ed indiretto del digitale sarà responsabile di oltre il 50% dell’abbattimento delle emissioni come rilevato in un recente studio di The European House – Ambrosetti), ma allo stesso tempo, quest’ultima, deve sancire quei limiti oltre cui la Trasformazione digitale non risulta più essere sostenibile a livello energetico ed ecologico. In breve: il gioco deve valere la candela.

L’assessore parlava dell’agenda 21/26 della regione Lazio. Fra i punti che vengono elencati, all’interno della sezione logistica, c’è quello che riguarda la promozione della Blockchain. A tal riguardo, già da qualche mese siamo in fase di studio e di approfondimento di questa tecnologia, notoriamente apprezzata ed alla base di alcuni dei fenomeni più chiacchierati del web: le criptovalute e gli NFT.

La blockchain è un’infrastruttura affidabile, la quale secondo gli esperti – e secondo noi – ha il potenziale per migliorare la trasparenza, la fiducia e la collaborazione fra diverse parti.

In maniera astratta la Blockchain è una sorta di Libro Mastro distribuito, un database che contiene un elenco di dati che può essere ampliato in modo continuo, senza limiti fisici, il cui possesso è condiviso da tutti i partecipanti che accedono alla rete. Per questo motivo, all’inserimento dei dati non corrisponde una funzione retroattiva, dunque ciò che viene aggiunto in questo registro distribuito non può essere revocato.

I campi di applicazione della Blockchain sono  molti. Il più famoso, come ricordavo. riguardano la sperimentazione sulle criptovalute. Molti sono i progetti posti in essere ed alcuni di questi procedono anche sotto direzione della Banca Centrale Europea (“Digital Euro”) – a testimoniare la grande aspettativa su questo complesso ecosistema.

Tuttavia, a mio parere, sono altri i campi in cui essa può esprimere il massimo del suo potenzialità.

Le cosiddette “FinTech” la utilizzano per offrire processi più veloci ed economici rispetto alle banche tradizionali. L’elevato livello di coerenza e trasparenza dei dati e l’impiego della crittografia consentono, ad esempio, di effettuare ordini di pagamento internazionali senza coinvolgere intermediari, aumentando così la velocità e riducendo il costo di tali ordini. La blockchain, inoltre, viene utilizzata per automatizzare le decisioni relative alle richieste di credito, per una concessione del credito più rapida ed economica.

Anche il mercato monetario offre alcune possibilità di applicazione: le azioni digitali, le obbligazioni e i fondi di investimento possono essere negoziati più rapidamente e a un prezzo più conveniente senza il coinvolgimento di intermediari.

La tecnologia ha tutte le credenziali per consentire una netta e profonda innovazione del sistema immobiliare, in grado di superare i limiti di tempo e di trasparenza, sia per quanto riguarda le compravendite dirette sia quelle che coinvolgono in un medesimo passaggio di proprietà un numero complessivo di attori maggiore di due. Nel settore dell’edilizia, e in particolare al BIM (Building Information Modeling), consentirebbe di cogliere l’opportunità di ottenere un aumento di produttività e marginalità nella gestione dei dataset di sistema.

Tuttavia, non è tutto oro quello  che luccica e bisogna sempre considerare il rovescio della medaglia.

Ritornando alla transizione ecologica, attualmente su molte Blockchain grava il peso del forte impatto ambientale causato dai suoi intransigenti meccanismi di controllo.

Per assicurare il suo corretto funzionamento, decine di migliaia di computer supervisionano la coerenza delle informazioni tramite la risoluzione di problemi matematici molto complessi i quali richiedono un largo uso di corrente elettrica.

Con questo, concludo ricollegandomi alle parole dell’Assessore Lombardi che in questo caso sono molto pregnanti:”una corretta tradizione ecologica, sospinta a sua volta da una Transizione Digitale, dev’essere necessariamente preceduta da un’integrale transizione energetica“.

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