Marco Mari (Esperto Remind Ambiente Costruito) al Think Tank Remind Futuro Italia

Al Think Tank Remind “Futuro Italia” è intervenuto Marco Mari Esperto Remind Ambiente Costruito che ha così dichiarato:

“Stiamo andando verso la conclusione di un anno difficile. Pandemia, crisi energetica ed idrica, carenza di materiali, fin’anche i conflitti bellici sono alle nostre porte e sono tutti ancora in corso. Ma tutto ciò è nulla, se trascuriamo che con le nostre azioni dirette stiamo mettendo in crisi il pianeta che ci ospita.

I nostri edifici, le infrastrutture e più in generale la filiera di cui Remind è portavoce denominata “immobiliare allargato”, rappresentano da un lato il maggiore impatto energetico-ambientale e dall’altro la maggiore opportunità di invertire la rotta e garantire, per tutti, edifici che al contempo siano resilienti, sostenibili e salubri.

Siamo anche consapevoli dell’urgenza, ma che non è importante solo fare, lo è ancora di più il “fare bene”. In tal senso, un forte ausilio ci viene fornito dai protocolli energetico-ambientali (rating system) nazionali e internazionali, come quelli della famiglia LEED-GBC. Tali strumenti sono ampiamente riconosciuti in ambito pubblico, si veda per esempio la recente revisione dei CAM Edilizia emanata dal MASE o la Linea guida per la Sostenibilità nelle opere dei Provveditorati di emanazione MIT, ma anche ormai fondamentali nel settore privato e promossi dai fondi immobiliari che ne riconoscono la necessità al fine di poter avere una corretta valutazione del rischio di credito inserendo i protocolli energetico-ambientali a pieno diritto negli strumenti necessari ed essenziali per i criteri ESG (Enviromental Social e Governance) delle organizzazioni e dei patrimoni immobiliari. Non è difatti un caso se il framework ESG più utilizzato a livello internazionale, denominato GRESB (The global ESG benchmark for financial markets and Real Estate), riconosce a pieno titolo i protocolli della famiglia LEED-GBC.

Abbiamo l’opportunità di recuperare il futuro delle nostre città, dei nostri edifici e, più in generale, dell’habitat umano. Per farlo serve rendersi conto che le nostre azioni sono fondamentali ed efficaci se recuperiamo (con forza) la centralità del progetto e una nuova cultura dell’abitare sostenibile concreta è misurabile. Promuovere processi di misura, rendicontazione e certificazione della sostenibilità delle infrastrutture e degli asset immobiliari ci permetterà di traguardare gli sfidanti obiettivi europei al 2030 e al 2050.

Consapevoli che “nessuno si salva da solo”, come ci ha sottolineato Papa Francesco, l’azione di dialogo e indirizzo operata da Remind è dunque centrale. Solo tutti assieme, possiamo trasformare il modo in cui progettiamo, costruiamo e gestiamo l’ambiente costruito”.

 

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