Tullio Ferrante (Sottosegretario delle Infrastrutture e dei Trasporti) alla Web Conference Remind “Immobiliare allargato – Sviluppo Sostenibile, Messa in Sicurezza, Direttiva Epbd e Pnrr”

 

Tullio Ferrante (Sottosegretario delle Infrastrutture e dei Trasporti) alla Web Conference Remind “Immobiliare allargato – Sviluppo Sostenibile, Messa in Sicurezza, Direttiva Epbd e Pnrr” del 20 Marzo 2023 ha dichiarato:

La Direttiva rientra nel pacchetto di proposte legislative denominato “Fit for 55”, finalizzato a raggiungere gli obiettivi di de-carbonizzazione individuati con il “Green Deal” dell’Unione Europea. Gli edifici contribuiscono infatti per il 40% all’energia consumata ed il 36% alle emissioni a effetto serra direttamente o indirettamente legate all’energia. L’elemento centrale della direttiva è l’introduzione di standard minimi di prestazione energetica per gli edifici, con obblighi di riqualificazione per migliorarne la classe energetica.

Rispetto al testo approvato a febbraio scorso in Commissione Industria, sono state inserite alcune novità:

  • Da gennaio 2026, gli edifici pubblici di nuova costruzione dovranno essere “zero emission buildings”. Mentre per tutti gli altri edifici, l’obbligo slitta al 2028;
  • entro il 2028 su tutti gli edifici di nuova costruzione dovranno essere installati

impianti fotovoltaici. Per gli immobili ristrutturati il termine slitta al 2032;

  • da gennaio 2024 non saranno più incentivabili acquisto ed installazione di generatori a combustibili fossili. Quindi le nuove costruzioni e le grandi ristrutturazioni non potranno più prevedere impianti alimentati da fossili, ad eccezione dei sistemi ibridi e ad idrogeno

Nel corso del negoziato in Consiglio, l’Italia ha ottenuto importanti risultati rispetto alla proposta originaria della Commissione, che indicava soglie vincolanti per tutte le categorie di edifici e scadenze più ravvicinate.

In particolare, il testo adottato dal Consiglio prevede:

  • traiettorie di adeguamento delle prestazioni energetiche degli edifici più graduali e meno stringenti;
  • la possibilità di esenzione per alcune categorie;
  • la base di partenza nel 1° gennaio 2020, consentendo di computare anche gli interventi di ristrutturazione già realizzati tramite strategie di rinnovo nazionali ed il Next Generation EU, e quindi di valorizzare quanto fatto con il “SuperEcoBonus 110%”.

Durante il negoziato in trilogo tra Consiglio, Parlamento e Commissione che potrebbe protrarsi per tutto il 2023, il Governo si impegnerà a difendere la posizione dell’Italia che ha rappresentato la necessità di un approccio più pragmatico e graduale.

Per quanto concerne il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, nell’ambito della gestione di programmi riguardanti l’edilizia residenziale che prevedono interventi di nuova costruzione, recupero e acquisto volti anche ad assicurare un adeguato efficientamento energetico, di recente attuazione sono: il Piano nazionale complementare al PNRR “Sicuro, verde e sociale” e il Programma innovativo nazionale per la qualità dell’abitare.

Il Piano nazionale complementare al PNRR “Sicuro, verde e sociale” ha posto particolare attenzione al concetto di risparmio energetico, ponendosi in coerenza con le indicazioni dell’Unione Europea. Il Programma, finalizzato ad intervenire sul patrimonio di edilizia residenziale pubblica, si pone l’obiettivo di creare abitazioni energeticamente più efficienti, meno inquinanti e socialmente più eque, ciò al fine di contrastare il fenomeno di “povertà energetica” con riferimento alle fasce deboli economicamente, utenti dell’edilizia residenziale pubblica, che vedranno ridotte le spese per servizi elettrici e per impianti di riscaldamento. Nell’arco temporale 2021- 2026 sono state ripartite tra le Regioni e le Province autonome risorse pari a 2 miliardi di euro. Tali risorse consentiranno la realizzazione di interventi su circa 27mila alloggi finalizzati alla riqualificazione dell’edilizia residenziale pubblica mediante interventi di demolizione e ricostruzione, recupero con miglioramento sismico ed efficientamento energetico nonché operazioni di acquisto e locazioni di alloggi da destinare alla sistemazione temporanea degli assegnatari degli alloggi oggetto di recupero. Le risorse finora trasferite a Regioni e Province autonome ammontano a 600 milioni di euro, pari al 30% del finanziamento complessivo. Ad oggi, le stazioni appaltanti hanno proceduto alla pubblicazione dei bandi di gara per l’affidamento dei lavori che dovrà avvenire entro il 31 marzo 2023 con avvio degli stessi entro il 30 giugno 2023.

Il Programma innovativo nazionale per la qualità dell’abitare è finalizzato a riqualificare e incrementare il patrimonio destinato all’edilizia residenziale sociale, a rigenerare il tessuto socio-economico, a incrementare l’accessibilità, la sicurezza dei luoghi e la rifunzionalizzazione di spazi e immobili pubblici, nonché a migliorare la coesione sociale e la qualità di vita dei cittadini, in un’ottica di sostenibilità e densificazione, senza consumo di nuovo suolo e secondo principi e indirizzi adottati dall’Unione Europea, secondo il modello urbano della “smart city”, città intelligente, inclusiva e sostenibile. Per la selezione delle proposte, hanno rappresentato criteri premianti, l’utilizzo di criteri ambientali minimi sui materiali recuperati e riciclati nonché sulla prevenzione del consumo di risorse non rinnovabili. È sostenuta anche la transizione verso l’economia circolare, la riduzione e riciclo di rifiuti e modalità più efficienti per illuminare e riscaldare gli edifici. Sono stati privilegiati interventi di recupero e riqualificazione di aree già urbanizzate ovvero, qualora non edificate, comprese in   tessuti   urbanistici   fortemente   consolidati,   tenuto   conto   della significatività degli interventi stessi in termini di messa in sicurezza sismica e riqualificazione energetica degli edifici esistenti. Sono state finanziate circa 160 proposte per un ammontare complessivo di circa 2,8 miliardi di euro. Gli Enti beneficiari hanno ricevuto l’anticipazione del 10% e sono in fase di avvio delle procedure delle gare per gli appalti dei lavori.

Non ultimo per importanza, un accenno al tema dell’”immobiliare allargato”. Tale concezione per cui si deve considerare non solo il luogo in cui le persone vivono, ma anche quei luoghi in cui le persone transitano e operano insieme alle forze produttive che ruotano intorno alla progettazione, produzione, gestione, manutenzione e rigenerazione degli immobili oltre che di infrastrutture e in generale sulle attività di investimento, valorizzazione e messa in sicurezza dei territori devono essere ascoltate tutte, l’Italia presenta un contesto differente rispetto a gran parte degli altri paesi europei, per cui sarà necessaria l’interlocuzione in occasioni come questa; per cui ringrazio il presidente Paolo Crisafi e tutti i partecipanti a questo think tank”.

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