Giuseppe Capicotto (General Manager eFM) al Think Tank Futuro Italia Remind

Giuseppe Capicotto (General Manager eFM) al Think Tank Futuro Italia Remind del 5 Giugno 2023 ha dichiarato:
 
“Saluto l’amico Paolo Crisafi, Remind, le autorità e gli ospiti presenti al Think Tank Futuro Italia Remind portavoce del comparto immobiliare allargato; desidero dare un contributo a questo tavolo molto interessante sulla sostenibilità e l’ambiente. Vorrei partire da un riferimento di un importante oceanografo il quale affermava che il modo più facile e più importante più per salvaguardare il pianeta e conoscerlo. Ecco questa frase mi colpisce perché incarna anche l’approccio che, come eFM, in questi anni abbiamo voluto portare al mondo dell’immobiliare. Ovvero conoscere, sapere, essere consapevoli dell’importanza delle informazioni dei dati è il primo punto sul quale concentrarsi per poter gestire un patrimonio e anche per poter dare un contributo alla salvaguardia del pianeta, lavorando attraverso la sostenibilità e l’impatto sull’ambientale. Il primo dato è quello che ci viene fornito anche da ENEA, nel recente febbraio 2023, il quale afferma che l’accesso allo smart working, almeno due giorni a settimana su un totale di 100 giornate campione, produce un effetto di riduzione di CO2 di circa il 40%. L’altro elemento fondamentale, un dato del Ministero del Lavoro, registra nei primi nove mesi del 2022 un aumento del 20% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente di dimissioni. Circa – per assoluto – 1,6 milioni di dimissioni nei primi nove mesi del 2022. Questo cosa vuol dire? Vuol dire che oggi è in atto questo grande cambiamento, questa grande modificazione di paradigma, anche sulle nuove generazioni, anche sui giovani che si avvicinano lavoro, che sostanzialmente stanno dimostrando e stanno testimoniando la non volontà di scendere a compromessi per quanto riguarda l’equilibrio vita-lavoro. Allora queste due diciamo queste due informazioni questi due dati pongono le aziende di fronte a un grande dilemma: come fare a trattenere le persone? come fare a essere attrattivi verso le nuove generazioni? Il modello su cui ci siamo concentrati e che abbiamo anche declinato con il nome specifico, si chiama Hub Quarter. Hub Quarter è una risposta al cambiamento e alla modificazione del paradigma del luogo di lavoro. Non più un luogo unico, di natura verticale, ma un luogo che punta ad avere più una rete di luoghi distribuita dove le persone possono recarsi a lavorare senza dover per forza andare in un unico punto. Oggi lo stato del progetto Hub Quarter, che per noi è già una realtà, prevede l’adesione di oltre 50 aziende in Italia e la disponibilità di oltre 270 siti già attivi. Essendo il modello sul territorio, questo consente di caratterizzare il singolo luogo per quello cosiddetto “genius loci”, ovvero le caratteristiche vocazionali e ispirazionale di un territorio possono essere portate dentro quel luogo. eFM ha mosso i primi passi partendo da alcune aziende private, ma riteniamo che il modello può essere adottato anche per la pubblica amministrazione. La massa di patrimonio immobiliare della pubblica amministrazione supera i 340 milioni di metri quadri. Di questi 340 milioni di metri quadri ben 49 milioni metri quadri sono di destinazione ufficio. Questo vuol dire che l’attuazione di un modello di lavoro diffuso, che parte anche dalla disponibilità di immobili pubblici, consente di avere ulteriore spazio già presente ma allo stesso tempo consente di avere una potenzialità di ottimizzazione e di saving che può essere messo a disposizione di azioni a favore del territorio e delle persone che lo abitano. Le persone possono avere un maggiore spazio, maggiore tempo, una maggiore prossimità vicino ai propri affetti, ai servizi di cui ogni cittadino ha bisogno. Allo stesso tempo le aziende possono offrire un servizio o una scelta che ha un ritorno in senso di ingaggio e di appartenenza. Il ritorno maggiore è dato anche in termini di sostenibilità, di risparmio di CO2 e di inquinamento. Il modello Hub Quarter consente di pensare al territorio e allo stesso tempo di occuparsene apportando quel valore aggiunto che diventa un valore positivo in termini di sostenibilità”
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