I numeri parlano di una vera e propria emorragia a inizio 2021, quando verranno meno quelle misure forzose di blocco licenziamenti imposte dalle norme. Il rischio che l’escalation dei contagi da Covid-19, pur in assenza di un lockdown nazionale, possa essere devastante per imprese e lavoro viene sottolineato anche dalla Fondazione studi dei consulenti del lavoro nell’indagine ‘Crisi, emergenza sanitaria e lavoro nelle Pmi’: 2 imprese su 10 di quelle ad oggi aperte potrebbero chiudere.
I primi mesi del 2021 restituiranno dati di peggioramento delle cessazioni che probabilmente si sommeranno al picco stagionale del fenomeno.
L’analisi Istat condotta tra ottobre e novembre su un campione di imprese fotografa la morte di centinaia di migliaia di realtà, oltre il 7% del totale, in particolare ‘micro’, che sono quelle più fragili. Mentre una su cinque è attaccata al respiratore degli ammortizzatori sociali. Il dato riguarda l’intero Paese e si concentra in particolare al Sud, impattando su un tessuto storicamente più debole. Purtroppo abbiamo misure, prive di programmazione, declinate in bonus e clickday buoni solo ad aumentare deficit senza alcuna influenza sulla produttività e la crescita. Le imprese italiane sono quelle maggiormente dipendenti dal credito bancario, quelle con minor capitale di rischio e maggiore debito bancario. Elementi che non consentono alle nostre Pmi di accrescere le proprie dimensioni, condizione necessaria per poter ricorrere alla ‘finanza alternativa’ così come accade nel resto del mondo. A peggiorare la situazione, le nuove misure restrittive sui Rischi di Credito e Operativi richieste dall’Europa; misure quest’ultime che insieme all’aumento inevitabile degli Npl porteranno le banche a fare più accantonamenti prudenziali che si rifletteranno di converso in ulteriore Credit Crunch e meno credito per le imprese. Davanti a questo scenario si rende vitale un intervento urgente da parte dello Stato, primo tra tutti quelli di trasformare i finanziamenti erogati con le garanzie di Stato in Capitale di Rischio non rimborsabile al fine di dare alle stesse più ossigeno e migliorare i rating bancari. Avviare un programma di sgravi fiscali e contributivi e ridurre il costo del lavoro per incentivare nuove assunzioni e/o il mantenimento della forza lavoro.
È importante essere realisti ed avere una visione!!!
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