Nell’era del Covid 19 ci sono anche imprese che volano. E’ il caso dell’azienda napoletana Epm, operante nel facility management e attiva da più di 30 anni, arrivata a fatturare 35 milioni, con una forza lavoro di un migliaio di dipendenti. Tra le misure agevolative e gli interventi sugli edifici resi obbligatori per legge nell’ambito delle azioni di contrasto alla diffusione della pandemia, le opportunità per Epm di incrementare il proprio business si sono moltiplicate. “Tra i nostri committenti – spiega Carmine Esposito, consigliere delegato e rappresentante della proprietà – aumentano le richieste da parte di enti e scuole, che devono provvedere a rafforzare le misure a tutela della sicurezza degli ambienti, ad esempio con l’installazione di purificatori dell’aria”.
L’anno nuovo, del resto, per Epm si è aperto con un prestigioso riconoscimento: è stata inserita nella classifica Leader della crescita 2021 del Sole 24 Ore e di Statista. Un avallo che è frutto di precise scelte, orientate da criteri come la qualità e la lungimiranza, intesa come pianificazione a medio-lungo termine. Epm ha infatti optato da molto tempo per la sostenibilità come elemento caratterizzante del proprio business. Spiega Esposito: “l’attenzione a un modello di sviluppo compatibile con le istanze ambientali si è accompagnata a un’offerta articolata e integrata di servizi, che fa la differenza nel mondo del facility management. Nel nostro settore, purtroppo, c’è anche chi stenta a andare avanti. Si tratta soprattutto di imprese che non hanno superato la logica del monoservizio, limitandosi alla pulizia e alla sanificazione”. Epm, al contrario, offre un pacchetto di opzioni che spaziano dall’igienico-sanitario al security, dalla manutenzione degli edifici a tantissime altre attività connesse, indirizzate specificamente alle diverse tipologie di clientela: dagli ospedali alle fabbriche, dagli uffici e edifici pubblici e privati alle varie strutture scolastiche. “La possibilità di coprire ogni esigenza, perfino quella dell’integrazione digitale dei processi realizzati e dei servizi prestati, ci fa preferire ad altri competitors. E non si tratta solo di soddisfare bisogni diversi. La spinta a innovare, certamente rafforzata dagli obblighi imposti dalla crisi sanitaria, induce i nostri interlocutori a programmare lavori con ampiezza di vedute: visto che bisogna intervenire, tanto vale agire su più fronti, evitando di riaprire domani, per qualche nuova necessità o emergenza, un conto appena chiuso il giorno prima! Ecco, noi possiamo dare risposte congrue e soddisfacenti, perché in grado di lavorare in molti ambiti”.
Tra le nuove frontiere destinate a svilupparsi ulteriormente nel 2021 ci sono la produzione e il risparmio energetico. Epm, con il relativamente recente ingresso in questo business, ha arricchito una già articolatissima gamma di prestazioni offerte nel campo della gestione dei patrimoni immobiliari. E’ entrata nel novero delle aziende autorizzate a operare come Energy service company (Esco). La sua attività in proposito si declina in audit sugli edifici, identificazione degli sprechi, individuazione di misure per migliorare il profilo energetico, quali coibentazioni, interventi sugli infissi o installazione di pannelli fotovoltaici e termici. Notevoli i vantaggi per i clienti: taglio delle bollette elettriche fino al 30%, emissione di certificati bianchi rilasciati dal Gestore dei servizi energetici e capitalizzabili in denaro contante.
Certificata sia Iso che Uni, Epm è stata fra le prime imprese a aderire al progetto Elite di Borsa italiana. Dinamismo e capacità di anticipare il futuro la inducono a partecipare a progetti europei di ricerca, a partire dall’utilizzo delle biomasse. “Investiamo molto per ricavarne produzione di energia elettrica. E’ il caso, ad esempio, degli scarti industriali. Non buttiamo i rifiuti, li trasformiamo in energia attraverso impianti di cogenerazione, di cui effettuiamo anche la manutenzione su base pluriennale”, conclude Esposito. Un imprenditore manager che, malgrado la molteplicità di impegni in Epm, trova modo di cooperare anche con altre imprese di famiglia. Il fatturato cumulato della ‘holding Esposito’ supera i 100 milioni. Con più di 2500 addetti complessivi.
Articolo di: Carmine Esposito