Giancarlo Cremonesi (Presidente Nova Re SIIQ SpA) all’Assemblea pubblica Re Mind Campioni d’Italia

All’Assemblea pubblica Re Mind “Campioni d’Italia – Le Buone Pratiche Pubbliche e Private per il Rilancio del Paese”, promossa dal presidente di Re Mind Paolo Crisafi, è intervenuto Giancarlo Cremonesi (Presidente Nova Re SIIQ SpA) che ha così dichiarato:

“Grazie Paolo Crisafi e buonasera a tutti.

Più che parlare di cosa stiamo facendo –  lo dirò naturalmente qui in brevissimo tempo – volevo apportare un piccolo contributo sulle buone pratiche e su cosa dobbiamo intendere con esse.

Io credo che le buone pratiche nelle società private, che necessariamente devono perseguire l’ottimizzazione delle loro attività, siano proprio quelle di evitare sprechi, di far attenzione ai costi e di portare avanti attività efficienti ed efficaci.

Questo non vuol dire non curarsi dell’ambiente, non occuparsi del bene comune, della sensibilità della cultura o della rinnovata sensibilità verso il nostro pianeta; ma significa semplicemente che il primo dovere di noi manager privati è quello di far funzionare bene le nostre società. Ciò vuol dire, si, creare valore aggiunto per le proprie attività, ma di conseguenza anche ricchezza nel territorio e per il nostro paese, riuscendo difatti a coniugare l’interesse privato con quello collettivo. Bisogna investire su questo perché è un investimento che torna utile alla società stessa e che nel tempo la premia.

Poi, naturalmente, quando ci si interfaccia con l’interesse generale non credo che stia a noi fare delle regole più stringenti o essere più sensibili rispetto a ciò che è già previsto dalla legge. Quello che noi dobbiamo fare è rispettarla o, nel caso, provare a consigliare al legislatore quello che secondo noi può essere utile e intelligente per il bene comune, non cercando mai scorciatoie che, se nel breve termine ci permettono di avere dei vantaggi, dei piccoli riconoscimenti magari economici, poi nel medio e lungo termine vanno a danneggiare il nostro paese, il nostro territorio e quindi anche le nostre attività. Questo per un’azienda privata significa far attenzione alle buone pratiche.

Per quello che ci riguarda, per esempio, stiamo facendo una serie di investimenti nel centro sud Italia, investendo molte centinaia di milioni secondo il principio “dell’investimento produttivo”, cioè non quello del mordi e fuggi, ma creando posti di lavoro e di ricchezza nel territorio in cui operiamo.

Per noi questo è una buona pratica”.

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