All’incontro “GRAND (TOUR)ISMO ITALIA” Remind del 27 settembre 2021 ha contribuito ai lavori l’Economista e Consigliere Parlamentare del Senato Renato Loiero, che ha affermato:
“Il Piano Nazionale di ripresa e Resilienza sottolinea come, per quanto riguarda salute e resilienza economica, sociale e istituzionale, gli Stati membri devono rafforzare la propria capacità di risposta a shock economici, sociali e ambientali e a cambiamenti strutturali in modo equo, sostenibile e inclusivo. La pandemia ha evidenziato la vulnerabilità dei sistemi sanitari di fronte a tassi di contagio elevati e altre debolezze strutturali. La crisi economica ha ridotto la capacità degli Stati membri di crescere e ha esacerbato gli squilibri e le disparità territoriali e individuali. Si deve pertanto puntare a rafforzare le catene di approvvigionamento e le infrastrutture industriali e sanitarie. È infine necessario salvaguardare le catene del valore e le infrastrutture critiche, nonché garantire l’accesso alle materie prime e alle infrastrutture tecnologiche di importanza strategica e proteggere i sistemi di comunicazione.
La resilienza è, tecnicamente, la capacità di un materiale di resistere a un urto assorbendone l’energia attraverso una deformazione elastica, per poi restituirla e tornare alla conformazione originale. Si tratta cioè di una proprietà meccanica che consente al materiale di non rompersi in caso di impatti e di rispondere a sollecitazioni e pressioni mantenendo le caratteristiche originarie. Se si vuole tornare a essere incisivi, vale la pena recuperare l’applicazione della parola resilienza all’ecologia, con la quale si intende la capacità di un sistema, composto da individui, territorio e organizzazioni, di resistere a un certo tipo di shock senza mutare il proprio stato e la propria struttura. Prendendo come spunto la teoria evolutiva, si può estendere l’idea di resilienza alla possibilità di un sistema di riorganizzare la propria struttura spontaneamente a seguito di un trauma, in ambito economico, istituzionale e sociale. Questa caratteristica permette al sistema di trovare nuovi scenari di crescita, che tendono verso la possibilità di portare il sistema in avanti e non alla situazione precedente allo shock. In questo modo l’economia circolare diventa resiliente, perché fornisce strumenti, regole e strategie a un modo di vivere, che è insostenibile, affinché il mondo in cui viviamo possa diventare sostenibile”.