Antonio Del Greco al Simposio Buone Pratiche del 6/12/2021 con Paolo Crisafi

Buone pratiche e, a mio avviso, maggiori tutele

Sono Antonio del Greco , ex dirigente generale della ps ora a capo dell’attività operativa di Italpol , azienda leader nel settore della sicurezza e della vigilanza privata.
Tornando al tema, maggiore tutela da parte di chi? In primis dalla pubblica amministrazione. Sembra, infatti, già esaurita la spinta anticorruttiva e di vigilanza dell’ ANAC nonostante i rischi di corruzione e di opacità delle aziende che partecipano a gare pubbliche rimangano alti, almeno nel nostro settore.
Torna a prevalere il sistema al ” massimo ribasso” ossia quel genere di gara in cui l’ unica discriminante per la scelta del fornitore è il prezzo. Questo potrebbe sembrare un bene per l’Ente appaltante che , invece, dovrebbe vigilare , secondo quanto stabilito dalle normative e dalle varie circolari dell’ANAC , ostacolando tale procedura sotto forma di richiesta di requisiti tecnico/qualitativi , in assenza dei quali non è, o sarebbe possibile partecipare alle gare.
Ma non avviene così nella realtà. Ultimamente infatti stiamo partecipando a gare dove il vincitore non formula l’offerta più vantaggiosa (in apparenza ) per la pubblica amministrazione ma addirittura quella ” fuori mercato” ; ossia neanche in grado di coprire i costi di produzione e della forza lavoro necessari per svolgere il servizio richiesto . E solo in rarissimi casi, non potendo entrare nel merito, i competenti tribunali amministrativi riescono a far valere i diritti dei ricorrenti esclusi dalle predette gare .
Oggi non basta più verificare a priori la bontà delle certificazioni prodotte o l’ assenza di conflitti di interesse , per partecipare a gare pubbliche ; si assiste infatti con frequenza alla facilità con cui vengono aggirate le norme, ad esempio cambiando i nomi dei reali amministratori nelle compagini societarie con quelli di teste di legno compiacenti . In questo modo, in assenza di controlli su nominativi e provenienza della risorse, si favoriscono infiltrazioni della criminalità se non addirittura delle mafie.
Purtroppo tali comportamenti stanno inquinando anche il settore privato che , in assenza di normative specifiche, ne sta pagando le conseguenze in termini di mancanze di tutele dei lavoratori e delle aziende più virtuose.
Lascio a voi , esponenti di Roma Capitale e della Regione Lazio questa mia riflessione/ denuncia per stimolare le amministrazioni pubbliche ad un’opera di vigilanza più incisiva ed aderente alla realtà.

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