Barbara Casillo al Webinar Remind “Transizione Ecologica & Trasformazione Digitale”

Al Webinar Remind “Transizione Ecologica & Trasformazione Digitale” è intervenuta Barbara Casillo (Direttore Aica – Confindustria Alberghi) che ha così dichiarato:

A partire dall’inizio della pandemia abbiamo trascorso un periodo difficile che non si è mai arrestato. Nella città di Roma, in questi due anni, sono state molte le realtà costrette ad interrompere l’attività e, addirittura  in molti casi, impossibilitate a riaprire causa la tragica assenza del turismo internazionale che ha di fatto lasciato le strutture completamente vuote. Una situazione molto difficile che ha costretto le aziende a ricorrere in modo considerevole al credito bancario.

Una sorta di tempesta perfetta che in prospettiva rischia di trasformare una crisi congiunturale collegata ad un fenomeno che teorizziamo circoscritto, auspicabilmente concluso o in via di conclusione, in una crisi strutturale poiché una contrazione degli investimenti determinerebbe una perdita di competitività per  il settore si confronta costantemente con l’offerta di altri paesi. Soprattutto quando parliamo delle nostre città d’arte, queste vivono la concorrenza con le loro omologhe a livello internazionale.

Negli anni l’offerta alberghiera ha assunto sempre più un ruolo rilevante nella scelta del consumatore. Se gli alberghi, nei prossimi anni, non riusciranno a mantenere un piano di sviluppo, investimenti, crescita e adeguamento dell’offerta sufficiente a mantenere competitive le nostre destinazioni nel confronto con il quadro internazionale, avremo un problema ben più grande di quello vissuto sinora.

Questo è il motivo per cui in questi mesi abbiamo ripetutamente sostenuto l’esigenza di interventi mirati di medio e lungo periodo necessari per accompagnare le imprese ad uscire dalla crisi. Imprese alla base di un business che, nel periodo pre-pandemia, rappresentavano nel nostro il 13% del Pil nazionale.

In territori come quello del Lazio la situazione in cui versa il turismo di Roma pesa in modo drammatico sull’economia delle famiglie visto l’elevato numero di addetti nel settore. Il fermo delle attività si ripercuote su tutto l’indotto, arriva nelle città e a cascata nella Regione. L’obiettivo deve essere quello di poter tornare ai livelli pre-pandemia e addirittura superare le performance arrestatesi improvvisamente dopo il 2019.

Circa le strategie da mettere in campo, il PNRR turismo rappresenta uno strumento che sembra andare nella giusta direzione. La prima misura riconosce un credito di imposta per ristrutturazione e riqualificazione, incentivando programmi di investimento con una forte accezione di sostenibilità. Una soluzione questa che certamente va incontro ad un interesse collettivo. In una logica assolutamente virtuosa, la società finanzia le risorse delle imprese che possono sostenere l’investimento, l’investimento restituisce alla collettività non solo il recupero di un settore ma anche la riduzione dell’impatto ambientale che la stessa attività economia a sua volta genera.

Uno strumento importante su cui restano ancora delle criticità che abbiamo evidenziato e per le quali speriamo si trovino correttivi in tempi rapidi.

Prima fra tutte quella legata allo stanziamento. Dal momento in cui la misura è stata pensata a quando effettivamente è stata emanata, il numero dei beneficiari si è decuplicato consentendo l’accesso a tutte le tipologie di attività più o meno direttamente connesse al turismo. Il rischio è che le risorse si perdano nei rivoli di tantissimi interventi molto piccoli che poco restituiranno al sistema collettivo.

Altro aspetto è quello legato alla modalità di accesso. Le risorse finite (molto finite) destinate al nostro settore daranno origine di fatto ad un click day. Dal momento che le domande saranno soddisfatte in ordine cronologico, si genererà una sorta di competizione che premierà i più veloci a digitare sul tasto invio. Una soluzione comprensibilmente obbligata, dovuta a risorse limitate che rischia però di non portare stimoli all’investimento. Un’azienda in difficoltà economiche, incerta se intraprendere o meno un investimento, non può essere certa di ottenere i fondi e nelle difficoltà attuali piò trovarsi costretta a non intraprendere l’investimento. L’auspicio sarebbe l’ampliamento delle risorse e una maggiore focalizzazione nella logica degli investimenti per non perdere quella funzione di stimolo necessaria alle aziende.

Stiamo affrontando una fase delicata, in cui le aziende del settore devono recuperare il necessario equilibrio economico ed è necessario sostenere ed accompagnare la ripresa, per mantenere alta la competitività del Paese e tutelare il sistema d’impresa  del settore da interessi speculativi o peggio dal rischio di infiltrazioni malavitose. Da qui la necessità di chiedere sin da subito l’apertura di un tavolo di confronto con la Regione Lazio per avviare un progetto di medio e lungo periodo che affianchi le imprese in questo momento così delicato e le accompagni in modo sano fuori dalla crisi.

Total
0
Shares
Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Related Posts