Ivano Cincinnato al Webinar Remind “Benessere delle Persone in Epoca Covid-19”

Al Webinar Remind “Benessere delle Persone in Epoca Covid-19” è intervenuto AIvano Cincinnato (Psicoterapeuta & Direttore del CFS Centro di Clinica e Formazione Strategica) che ha così dichiarato:

Grazie Paolo,
sono davvero felice di partecipare a questo incontro in quanto è uno dei più interessanti che hai organizzato finora, perché comunque sono presenti professionisti che toccano con mano quello che poi è effettivamente il problema psico-sociale prescindendo dal covid. Ora dirò una cosa forte: io in parte lo ringrazio il covid perché ha permesso di fare emergere un sommerso pazzesco di problematiche sociali che c’erano già prima del marzo 2020 e che purtroppo non erano così tangibili, non avevano sollecitato la sensibilità dei molti. Io oggi costantemente mi interfaccio con questo tipo di problematiche che ognuno di voi ha fatto emergere, anzi mi complimento per la chiarezza con cui l’avete esposti perché è proprio evidente agli occhi di tutti e adesso non si può più negare il problema. Se i commercialisti, se i biologi, se gli ingegneri e gli architetti, ogni giorno, devono combattere con le tematiche psicologiche ci sarà un motivo. Anche il monsignore ha fatto una presentazione molto puntuale a riguardo: alcuni punti come la colpa, la colpevolezza e giudizio, che sono una piaga dal punto di vista psicologico, sono questioni a cui io tutti i giorni mi interfaccio sofferte da persone che hanno problemi legati al senso di colpa, ai rimorsi, ai rimpianti rifiuti del presente e del passato. Se tutto questo, a livello sociale stratificato, è tangibile da tutti io mi chiedo – e ti chiedo caro paolo – cosa stiamo aspettando a intervenire in maniera altrettanto specifica e mirata? Perché solo con la sensibilità delle istituzioni che si può davvero ridurre questo impatto distruttivo a cui stiamo andando incontro. Io non mi nascondo mai, lo dico sempre, stanno fallendo purtroppo i due grandi pilastri della società: la famiglia e la scuola. Non vi leggo le statistiche perché vi annoierei e odio annoiare. Se famiglia e scuola stanno fallendo io mi chiedo cosa c’è ancora da salvare.

Pensiamo un attimo che la scuola e la famiglia rappresentano il nostro futuro, perché tocca alla scuola e alla famiglia crescere e formare i ragazzi, fare in modo che acquisiscono i valori insieme. Questo compito è affidato anche alla chiesa, ma non la considero al terzo posto in ordine di importanza, ma perché non tutti sono così sensibili al tema, tuttavia sono convinto che anch’essa sia un pilastro importante. Se queste istituzioni in primis non riescono più a sostenere il contraccolpo emotivo che il covid ha fatto emergere, allora dove stiamo andando? Perché capisco le difficoltà strutturali, capisco le difficoltà legate a una situazione nuova, ma noi non impariamo mai dalla storia. E’ possibile che sia stato il covid a fare un disastro così grande, oppure, in realtà la società stessa faceva già acqua da tutte le parti? Perché alcune nazioni non hanno reagito come abbiamo reagito noi? Io ho pazienti di tutto il mondo e non dappertutto sta accadendo quello che sta accadendo esattamente qui in italia. Questo mi fa veramente male perché la nostra è una delle culture più forti, più profonde, grazie alla connessione sempre profonda con le arti, con la scienza; siamo uno dei paesi da questo punto di vista più ricchi al mondo, eppure stiamo subendo gli effetti più forti di tutti. Avete centrato il tema: la dottoressa stallone ha parlato di quanto i giovani adesso abbiano difficoltà anche nel fare la cosa più semplice del mondo: rapportarsi al cibo, ma rapportarsi al cibo purtroppo è come rapportarci al sesso, come rapportarsi al sonno che sono dimensioni fisiologiche primarie. La parola che mi è piaciuta di più, molto centrata, è quella del “controllo”. La cosa che più ci dovrebbe far pensare e che invece di formare i ragazzi alle relazioni noi cerchiamo di controllarli per capire se stanno facendo bene o meno. Basti pensare che lo sportello psicologico che ormai è diventata prassi nelle scuole – non in tutte ma in molte – è diventato un motivo di vergogna perché oggi noi forniamo gli strumenti ma non forniamo la formazione per usare bene gli strumenti.
Com’è possibile che dopo anni di lotte non riusciamo a ottenere finalmente lo sportello psicologico nelle scuole e i ragazzi si vergognano? Com’è possibile? Perché non abbiamo fornito la formazione necessaria per far capire ai ragazzi che andare a chiedere aiuto non è una vergogna ma dovrebbe essere un vanto. Io come essere umano sono perfetto, chiede aiuto a qualcuno che ne sa più di me, così che dopo io sarò più forte. Chiedere aiuto non è da deboli! E’ anche a causa di questo che poi subentrano purtroppo queste dinamiche psicologiche, che diventano patogene, legate al controllo anche delle cose più fisiologicamente naturali come il cibo, il sesso. Tantissimi problemi di disfunzioni nei ragazzi più giovani nell’approcciarsi alle altre ragazze e così via. Credo che i vostri interventi siano interessanti perché vanno tutti nella stessa direzione, quella di intervenire tutti insieme nel sensibilizzare il sistema affinché fornisca gli strumenti, oltre che le strutture ,perché se io compro un elettrodomestico e non ho le istruzioni per l’uso diventa un soprammobile inutile, anzi ingombrate! La formazione che io e Paolo da anni ci preoccupiamo di avviare è proprio questo: unendo sinergicamente tutti gli elementi del sistema (dalla chiesa, la scuola e le varie istituzioni) affinché questi strumenti che vengono messi a disposizione siano anche correttamente usati. Quindi grazie davvero perché non mi sento solo nel combattere tutto quello che sta accadendo.

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