Elena Eva Maria Grandi al Webinar Remind “MILANO, Le Prospettive di una Città Metropolitana Europea nello Stato di emergenza”

Al Webinar Remind “MILANO, Le Prospettive di una Città Metropolitana Europea nello Stato di emergenza” è intervenuto  Elena Eva Maria Grandi (Assessora all’Ambiente e Verde di Milano) che ha così dichiarato:

“Credo che questo sia un momento importantissimo per la nostra città, per tutte le città e per l’Europa in generale: un momento di ripresa dopo due anni molto difficili.

Il PNRR è uno strumento che ci aiuterà ma non sarà sufficiente se non saremo capaci di cambiare la visione. Penso che il Covid-19 abbia determinato e determinerà un nuovo modo di pensare al vivere nelle nostre città e noi dobbiamo ascoltare questa esigenza:

ovvero la necessità di avere luoghi in cui le persone sono al centro, in cui le persone possano muoversi, respirare, crescere, lavorare ed abitare in modo sempre più compatibile con le esigenze di tutti. Per questo noi stiamo lavorando già da tempo a grandi progetti molto interessanti che vanno da quello della “città 15 minuti”, che è poi la città dei “quartieri a 15 minuti”, alle isole pedonali, a nuove ZTL; insomma ad un nuovo format ed a nuovi modelli dell’abitare.

Stiamo lavorando soprattutto anche ad un nuovo modello del verde della nostra città.

Il desiderio di stare all’aperto e di vivere in quartieri in cui non ci sia solo qualche albero, ma ci sia modo di vivere negli spazi verdi, è una richiesta che diventa sempre più sentita dalle persone: non è solo un desiderio puramente ludico, ma un’esigenza che va di pari passo con la salute dei cittadini, salute necessaria a vivere in una città, città che noi sappiamo essere inquinata e che ha bisogno di interventi forti anche in questa direzione.

Poi pensiamo ai nostri giovani che saranno il futuro: giovani italiani, giovani stranieri. Giovani che saranno – e sono – la nostra forza per il lavoro del futuro e che hanno diritto di abitare in una città ospitale e a loro misura, di poterci lavorare guadagnando in maniera che gli sia consentita una vita dignitosa e autonoma. C’è tanto da lavorare, molto da fare: siamo tutti impegnati e tutti andiamo nella stessa direzione. Con questo, io vi auguro buon lavoro”.

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