Francesco Mechelli al Webinar Remind “MILANO, Le Prospettive di una Città Metropolitana Europea nello Stato di emergenza”

Al Webinar Remind “MILANO, Le Prospettive di una Città Metropolitana Europea nello Stato di emergenza” è intervenuto Francesco Mechelli (Direttore Area Nord Italpol) che ha così dichiarato:

Troppe volte la sicurezza non viene compresa se non quando accade qualcosa. In realtà il settore della vigilanza privata e degli operatori fiduciari ha vissuto questi 2 anni di pandemia in prima linea rispetto alle attività che in questo periodo gli sono state richieste e soprattutto nei contesti dove si è ritrovato ad operare.

Italpol ha tentato di “abitare” ancor di più se stessa.

Per avere la direzione che ci permetterà di affrontare la ripartenza nel miglior modo possibile dobbiamo necessariamente analizzare quello che fin qui è stato fatto, sia per gli aspetti che hanno funzionato, ma soprattutto per quelli che inevitabilmente non hanno funzionato.

La nostra ripartenza ha inizio appunto da una migliore organizzazione della struttura interna, in un Istituto di Vigilanza non si può non partire dal comparto operativo che è stato totalmente assorbito dalla pandemia, basti pensare alla pianificazione adottata per la collocazione delle risorse rispetto alle richieste provenienti da diversi settori, dalla totale sospensione dei servizi del settore aeroportuale all’esplosione di quello sanitario e della GDO, obiettivo primario è stato quello di dover trovare un equilibrio rispetto a richieste così disomogenee tra loro.

Nella sanità il settore della vigilanza privata e degli operatori fiduciari si è dovuto adoperare nel trovare al proprio interno la giusta organizzazione, dapprima nella ricerca dei dpi (in quel momento praticamente introvabili), nelle attività di misurazione della temperatura, del rispetto della distanza di un metro, dell’utilizzo dei dpi e in ultimo per la verifica dei green pass e green pass rafforzato, tutto questo con notevole attenzione alle dinamiche legate alle giuste pratiche in tema di privacy rispetto ai dati di tipo sanitario che si andavano a trattare.

Il personale è il secondo aspetto che la pandemia ci ha portato ad analizzare, dimostrandosi resiliente rispetto alla gestione del periodo, la nostra organizzazione ha perfezionato la formazione della totalità di esso, adottando anche la didattica da remoto laddove possibile, ma soprattutto implementando notevolmente il dialogo ed i canali interni di comunicazione con l’obiettivo di essere più vicino possibile a chi quotidianamente rischiava di potersi ammalare andando a lavorare.

Questo aspetto lo reputo necessario per la ripartenza del prossimo domani, abbiamo superato quel pensiero scontato di conoscere le nostre risorse, invece lo abbiamo fatto con dinamiche concrete che hanno aumentato la consapevolezza dei dipendenti che l’azienda esiste ed è in qualche modo vicino a loro, rappresentando un momento di svolta.

Miglior dialogo con le sigle sindacali, un piano di incentivi misurato sulla performance dei dipendenti, un modello organizzativo rivoluzionato sulla base della nuova esperienzialità acquisita per dovere degli eventi.

L’implementazione di attività come risk assessment specifici per l’identificazione dei diversi rischi che la pandemia inevitabilmente ci ha portato ad affrontare, un conto è analizzare per mitigare, un conto è affrontare i nuovi rischi.

Come potete capire la pandemia ha rappresentato un vero e proprio acceleratore per l’evoluzione di settore, che lo ha reso più riconoscibile nei confronti del mondo esterno, degli utenti, dei cittadini e non solo per gli addetti ai lavori.

Però pensando ad una città europea come quella di Milano, che prova a rialzarsi dopo questo periodo di notevole difficoltà, il settore della vigilanza ha il nuovo obiettivo di crescere in aspetti di innovazione, non può mancare in un istituto di vigilanza il comparto ricerca e sviluppo, che fino a qualche anno fa non era pensabile se non per gli aspetti legati alle normative di riferimento, ma si fermava lì il pensiero, oggi viviamo un momento di rivoluzione tecnologica di settore.

Elementi innovativi che rappresentano la visione ed il percorso da intraprendere per un Istituto di Vigilanza, oggi parliamo di cybersecurity e di utilizzo di parole chiave intercettate all’interno dei diversi social network, prendendo esempio da un diverso approccio alla Security che strutture di sensibile importanza come la metro di New York o l’Aeroporto di Heathrow di Londra stanno già compiendo.

Queste riflessioni potranno partecipare ad aiutare la Città di Milano ad uscire dallo stato di emergenza legato alla Pandemia, Milano ha bisogno di un settore della vigilanza privata virtuoso e pronto a questa rivoluzione organica”.

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