Fabio Pisano al Webinar Remind “Roma Capitale del Turismo, della Cultura, dell’Economia e dell’Immobiliare Sostenibili”

Al Webinar Remind “Roma Capitale del Turismo, della Cultura, dell’Economia e dell’Immobiliare Sostenibili” è intervenuto Fabio Pisano (Barbiere e Musicista / Compositore) che ha così dichiarato:

“Ringrazio il dottor Crisafi e il dottor Corazza per l’opportunità odierna.
Sono Fabio Pisano e sono nato nel quartiere Prati, nel primo municipio, e da circa 35 anni ho un’attività artigianale di barbiere. Presso il mio negozio ho modo di ascoltare i bisogni e i punti fi forza dei Romani, facendomi una mia idea in particolare sull’immobiliare e sul turismo.
È evidente che nel corso di questo periodo, il quartiere è molto cambiato: quando ero bambino, era di gran lunga molto più alto il numero di famiglie che vi abitavano e forse per questo era considerato più “quartiere”rispetto ad oggi e il motivo di questa grande presenza di famiglie secondo me stava nella grande disponibilità di immobili sfitti ad uso abitativo. In buona sostanza le offerte non mancavano e le domande scarseggiavano. Poi dai primi anni 80 il boom immobiliare ha moltiplicato i prezzi sia di acquisto sia di locazione degli immobili non solo ad uso abitativo, ma anche ad uso commerciale creando così la prima fuga di famiglie che per un motivo o per un altro non erano riuscite a comprarsi un appartamento quando le offerte lo consentivano più facilmente. Basti fare un esempio con il rapporto 100 metri quadrati barra stipendio medio: una volta con una spesa accessibile potevi comprarti un appartamento in una via non centrale di Prati mentre oggi questo rapporto è praticamente quadruplicato.
È chiaro che un proprietario Immobiliari- in alcuni casi facilitato forse da alcuni cambi di destinazione d’uso – si è trovato di fronte una realtà che lo ha portato ad affittare molti locali over 100 M2 ad uso ufficio, potendo quindi contare su un reddito a fine mese sicuramente più alto e non di poco. Con il cambiamento della moneta invece sappiamo tutti gli effetti devastanti del potere di acquisto e purtroppo uno dei settori più colpiti è stato ed è tuttoggi il mercato immobiliare e degli affitti in modo particolare: se poi a tutto questo ci aggiungiamo IRPEF e IMU allora la frittata è fatta. Quali sono stati i risultati? Canoni di locazione impazziti! Anche gli uffici, che come dicevo avevano sostituito di fatto le famiglie, sono in fase di decentramento; meglio risparmiare spostandosi piuttosto che stare a 100 m dal tribunale. Fioccano così i bed and breakfast, ma la pandemia li ha praticamente annientati. I negozi poi non ne parliamo: purtroppo, complice la crisi pandemica e più recentemente la guerra in Ucraina, chiudono in molti ed è veramente una desolazione vedere tutte quelle saracinesche abbassate! Che tristezza sapere che non c’è più neanche un negozio di alimentari. La pandemia poi ovviamente ha dato il colpo di grazia, soprattutto a chi era già in bilico dovendo magari sottostare a contratti 6 + 6, che sono i secondi 12 dell’era dell’euro è molto difficili da sostenere.
Buona era stata l’idea in tal senso di istituire la cedolare secca per gli immobili ad uso abitativo, soprattutto per stanare il nero su immobili senza contratto pur contribuendo in minima parte al rientro di nuclei familiari in zone più centrali e agiate. Sarebbe invece buona idea quella di estendere lavcedolare secca anche agli immobili ad uso commerciale ( tengo a precisare che la questione non mi interessa in quanto sono proprietario delle mura del mio negozio), permettendo così di respirare a tutte le attività, magari consentendo loro, pagando meno canone, di attuare prezzi più invogliabili per una platea ormai sfiduciata. Tutta questa situazione che ho appena descritto, ha permesso alla nostra microeconomia una ripresa tutt’altro che facile anzi a proposito di fiducia vedo proprio la gente molto stanca, non solo psicologicamente. Qualche buon dato in controtendenza invece c’è: il turismo di media piccola fascia da qualche segnale di ripresa, soprattutto quello nazionale. Infatti le difficoltà legate ai viaggi all’estero sicuramente hanno portato qualche punto in più al nostro PIL, incoraggiando attività come negozi di articoli religiosi, souvenir, molto bene i bed and breakfast e qualche albergo che è sicuramente in ripresa. Tanti pure i turisti dall’estero anche se c’era ancora chi aveva dei voucher pre pandemia, ma qui purtroppo bisogna fare qualcosa perché oltre ai Russi che già erano spariti prima di questa guerra, mancano anche e soprattutto Giapponesi e Americani, in pratica moneta molto importante! Spero solo che una volta finite guerre e pandemie, si torni ad un rimbalzo economico simile o quasi album anni 60, magari sospinto da qualche manovra di governo e dalla fiducia della gente. Grazie.”

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