Giovanna Alberta Campitelli al Webinar Remind “Roma Capitale del Turismo, della Cultura, dell’Economia e dell’Immobiliare Sostenibili”

Al Webinar Remind “Roma Capitale del Turismo, della Cultura, dell’Economia e dell’Immobiliare Sostenibili” è intervenuta Giovanna Alberta Campitelli (Assessore al Giubileo, Grandi Eventi, PNRR, Turismo, del I Municipio di Roma Capitale) che ha così dichiarato:

“Grazie a Remind per questa occasione. Il fatto che abbia ascoltato gli interventi dall’inizio finora si basa sulla personale convinzione che è compito di chi ha un incarico politico quello di recepire gli stimoli, i suggerimenti, tutto ciò che viene dal territorio e dalle varie persone che sono impegnate nei settori più diversi, come in questo caso, secondo un tema comune per poter poi tradurre questi stimoli in azioni che vanno ad incidere. Credo che la differenza tra l’assessore centrale del comune e quello del municipio risieda proprio in questo: l’assessore del municipio e’ una antenna, in un certo senso, un ruolo di maggior contatto, familiarità e ricezione rispetto al territorio per poi farlo confluire a livello centrale negli assessorati e nei dipartimenti centrali. E’ dai municipi, da noi, che deve partire una conoscenza molto diretta della realtà che ci troviamo ad amministrare e dell’esigenze dei cittadini che vengono a presentarci. Partendo proprio da questo principio, di dover fare le antenne di quello che accade nel nostro territorio, il mio impegno maggiore è quello di incontrare associazioni, di ascoltare quelle che sono le esigenze dei cittadini; hanno presentato delle proposte, in molti casi finanziate dalla regione Lazio con un bando già approvato, per studiare e metter in campo nuove modalità di scoperta e di rapporto con il patrimonio del municipio. Per ora abbiamo tre progetti che stiamo seguendo: uno centrato sul quartiere Esquilino, quartiere storico di Roma, in cui stiamo cercando di individuare dei percorsi e delle modalità di turismo alternativo che portino ad uno sviluppo del territorio in modo migliore. Il secondo riguarda il percorso del Tevere che attraversa buona parte del I Municipio su cui stiamo lavorando per individuare dei luoghi da mettere in evidenza e da presentare ai cittadini. Un altro luogo centralissimo ma anche negletto e abbandonato è il Celio. Il Celio che guarda il Colosseo e che vive una condizione di abbandono e che ha bisogno di un ripensamento in termini di conoscenze e di sviluppo di itinerari turistici. Quello che vogliamo fare a livello di turismo è un mettere a riparo da una caratteristica negativa del turismo italiano: faccio riferimento ad una frase di Giulio Carlo Argan, mio professore universitario e sindaco di Roma del 76 al 78 che scrisse in un suo articolo una frase che per noi è rimasta simbolica. L’Italia e Roma in particolare hanno dei luoghi che sono attraversati da orme di turisti come se fossero delle mandrie di bisonti, come alla fontana di Trevi, ed altri luoghi che sarebbero altrettanto belli che sono deserti come le sabbie del Sahara. Questo è il problema principale: quello di cercare di spostare gli itinerari turistici e di far scoprire le tante eccellenze non così scontate del nostro territorio. Questo è un lavoro che ritengo utile e importante.

Ci sta anche l’occasione del PNRR, nel mio assessorato mi occupo anche di questo che si collega anche al Giubileo. Noi non possiamo far trovare ai pellegrini, ai turisti che verranno per il Giubileo, che nel 2000 sono stati  quasi 20 milioni, far trovare una città ingabbiata dalle impalcature nei luoghi che il turista vuole vedere. Molti degli interventi che dovremmo fare dovranno essere conclusi entro il 2024. I tempi sono strettissimi e i lavori da fare sono tanti. Penso anche che nel nostro municipio abbiamo tante opportunità con questo PNRR. Abbiamo l’opportunità di arrivare finalmente ad una riqualificazione delle mura Aureliane e di tutto il percorso lungo le mura. L’idea di fare un percorso pedonale o ciclabile che in alcuni tratti passi attorno alle mura Aureliane, ma quale città del mondo ha un valore di questo genere e perché non lo riusciamo sfruttare. Altro tema è quello di Testaccio e dell’ex-mattatoio, un luogo acquisito dal comune di Roma nel 1980 e che tutt’oggi non ha ancora definito la propria vocazione. Abbiamo tutta una serie di utilizzazioni, dall’università all’accademia di belle arti, ma non vi è una vocazione universitaria. Ora un’idea di farne una città delle arti può essere finalmente, con il PNRR, un’occasione in un quartiere come quello di Testaccio che ha enormi valenze ma anche delle aree abbandonate. Come diceva la Presidente Bonaccorsi, il I Municipio ha un tasso di redditività molto alto, e un reddito dei residenti molto alto. Questo ad esempio ci ha impedito di partecipare ad alcuni bandi di rigenerazione urbana per i quali sono stati privilegiati quartieri sicuramente più periferici e problematici del I Municipio. Tuttavia, io invito a qualcuno a visitare l’area intorno al mattatoio, con il livello di abbandono e degrado che c’è. Questo non è assolutamente un elemento tollerabile in questa città. Ci sono delle aree di fronte all’isola tiberina dove fino a qualche giorno fa c’era un dormitorio che stiamo cercando di sanare. Ci sono tante situazioni che vanno riscattate da un uso degradato e poco consono alla dignità dei luoghi. C’è un piano di decoro da fare. Giustamente è stato bloccata la concessione di licenze per l’apertura di mini-market nel centro storico. Questa cosa va regolamentata. Nessuno nega ai privati e ai commercianti di voler esercitare le loro attività, ma vanno adottate delle regole. Come vanno adottate nell’uso degli spazi pubblici. Altro elemento: regolare i mercatini. I mercatini sono elementi di vita, di colore, di attrazione della città. Tuttavia se il mercatino prolifera ovunque senza controllo, questo non va bene. Benissimo accogliere i suggerimenti da parte dei privati e delle organizzazioni che possono aiutarci a capire meglio le esigenze della città e a far trovare a chi viene a Roma una situazione di accoglienza e di ricettività ma anche di decoro che va dalla pulizia a tutto ciò che concerne l’arredo urbano, ad un’illuminazione di un certo tipo. Tutto l’arredo della città che dev’essere decoroso e accogliente per invogliare anche il turista ad essere presente e ad evitare quel turismo “mordi e fuggi” in cui dopo aver visto il Vaticano, la Fontana di Trevi, Piazza di Spagna, il turista pensa di avere visto tutta Roma e beato e felice se ne va senza avere scoperto nulla di questa città che ha veramente degli aspetti ricchissimi. Il lavoro da fare, intanto, lo dovremmo fare con una visione complessiva mettendo insieme pubblico e privato perché da soli non si va da nessuna parte. Io ringrazio di questa occasione realizzata da Remind e per le future per approfondire meglio alcuni temi.

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