Barbara Casillo al Simposio Remind “Scenari Economici e Politici per l’Italia – Oltre la crisi: cultura, economia e Istituzioni a confronto”

Nell’ambito del percorso Remind “OLTRE LE CRISI: SCENARI IMPRENDITORIALI, ECONOMICI, IMMOBILIARI, INFRASTRUTTURALI, TURISTICI E CULTURALI” è intervenuta Barbara Casillo (Direttore Generale Aica) che ha così dichiarato:

“Partecipo con piacere a questo importante incontro Remind. Mi ha fatto molto piacere che Renato Loiero abbia confermato l’impatto positivo che ci attendiamo in questi mesi dal ritorno del turismo in Italia, un segnale importantissimo, in quanto è un turismo prevalentemente di stranieri. E’ quindi un valore netto che portiamo al Paese e certamente anche un segnale importantissimo per le aziende che in molte aree del territorio, prima tra tutte le nostre città d’arte, hanno vissuto più di due anni di fermo totale.

Il rischio che abbiamo in questo momento è invece di avere gli alberghi pieni e le casse vuote, trovandoci in una situazione al quanto delicata in termini di sostenibilità economica per il settore. Sono infatti aumentate in modo esponenziale le materie prime per una ripresa che non era pianificata e che soprattutto non era immaginabile essere di questa portata.

Questo ha fatto sì che le imprese non si siano organizzate precedentemente con la gestione del personale e abbiano affrontato di conseguenza un’accelerazione impressionante, quasi bruciante.
Posso dirvi da questo punto di vista che all’inizio di gennaio avevamo dei segnali abbastanza positivi per la stagione in arrivo, mentre con l’invasione dell’Ucraina c’è stato un fermo totale fino al mese di aprile.
Poi, nell’arco di 15 giorni, a fine aprile, c’è stata un’esplosione impressionante con una domanda da parte dell’estero fortissima, in particolare da parte degli Stati Uniti, e questo certamente ci ha molto confortato.
Peraltro, ritengo che la debolezza dell’euro in questo momento ci possa aiutare ulteriormente rispetto a questi flussi che, come dicevo, sono per noi particolarmente rilevanti sia per la capacità di spesa di questi viaggiatori sia per il fatto che il segnale sulla stessa bilancia dei pagamenti risulti molto forte.

Quello di oggi è quindi un turismo che certamente porta valore al territorio e alla collettività, e a questo riguardo parliamo inoltre di un turismo degli alberghi, che fa lavorare le persone e che le paga non solo secondo i contratti collettivi nazionali di riferimento (tra cui il nostro) ma le paga spesso anche di più di quello che gli stessi contratti prevedono.

Da questo punto di vista, abbiamo assistito in questo periodo a una narrazione secondo cui il lavoro degli alberghi sarebbe quasi una una sorta di cayenna, realtà che sicuramente esiste ma in modo molto meno drammatico di come viene raccontato.

Penso inoltre che ci si sia finalmente resi conto di quanto pesi il turismo per la collettività e per l’economia italiane, visto che durante la crisi si sono bloccati molti settori correlati al nostro.

Mi ricordo che quando è nato il governo Draghi l’annuncio che c’era un Ministero del Turismo è stato accolto da tutti noi come una sorpresa incredibile, essendo una di quelle richieste che le associazioni chiedevano ininterrottamente da anni e a cui non veniva mai data alcun tipo di risposta.

Come ha detto il Presidente Crisafi, abbiamo potuto constatare da questo punto di vista una grande differenza rispetto al passato, soprattutto nel momento in cui è servito di portare avanti delle azioni concrete. A questo riguardo, mi fa piacere che si ricordi quello che è stato fatto dal Ministero sul PNRR e dell’enorme sforzo fatto sull’ifit, sulla misura del credito di imposta e nel presentare le liste prima del termine di validità del temporary framework, fatto che fa una differenza siderale per le imprese, poiché l’alternativa sarebbe stata finire nel regime del “de minimis” che, come sappiamo bene, vanifica l’impatto di qualunque intervento.

Questo credo che sia un passaggio importante ed in questo quadro istituzionale che si è rimesso in movimento l’idea che scompaia un’interlocuzione strutturata dedicata al settore del turismo mi mette sicuramente una forte preoccupazione, essendo molto più difficile gestire un’interlocuzione quando sei un pezzetto di un altro ministero. È quindi fondamentale che da questo punto di vista si continui ad avere una comunicazione qualificata.

Sul PNRR abbiamo quindi avuto appunto la misura dell’ifit che interessa tutto il mondo dell’immobiliare finanziando ristrutturazioni e riqualificazioni proprio in un’ottica di sostenibilità.
C’è inoltre un altro tema importante, che è quello dell’esigenza, per un settore che è stato molto compromesso negli ultimi due anni dalla crisi, di avere risorse per investimenti, e sia in un’ottica di sostenibilità che di recupero competitivo rispetto ad altri mercati.

Abbiamo poi aperto, sebbene non sia ancora operativo, il fondo rotativo, un’altra misura piuttosto interessante, sebbene caratterizzata da una maggiore complessità di messa a terra, poiché implica il fatto che l’impresa si sia preparata non solo dal punto di vista progettuale ma che abbia già costituito un rapporto col sistema bancario. Ecco, questa costituisce un’altra misura molto importante che va ad incidere su questa parte di componente di riqualificazione immobiliare che è fondamentale per la competitività del nostro paese.

Da un punto di vista di operazioni di investimenti nel settore turistico alberghiero, invece, credo che Roma sia sotto gli occhi di tutti. Gli investimenti alberghieri, malgrado un leggero rallentamento nel 2020, hanno infatti continuato e le operazioni ci sono state e continuano ad esserci.

Un mese fa sono inoltre andata a Berlino al forum degli investimenti nel settore turistico e ho potuto constatare come l’attenzione per l’Italia da parte degli investitori internazionali sia ulteriormente cresciuta rispetto al passato. Interessante come ci fosse un focus, da una parte, sulla città di Roma e, dall’altra, sulle destinazioni meno note del nostro Paese, coerentemente con quelle che sono state le linee di intervento che ormai da un paio di legislature hanno messo in campo i nostri amministratori del turismo nel rivitalizzare l’Italia minore, “delle altre destinazioni”.

Nel complesso ,quello che abbiamo davanti è quindi un percorso che potrebbe essere molto positivo, nell’attrarre investimenti internazionali e capitali dall’estero e nel mettere in circolazione valore, in questo caso economico, come anche lavoro per le nostre aziende e i nostri lavoratori. Tutto ciò ovviamente se le condizioni dell’autunno ce lo permetteranno da un punto di vista di politiche internazionali e sanitarie.

Per concludere, sempre a Berlino, alla domanda posta ai grandi leader delle principali catene turistiche a livello mondiale su quali fossero secondo loro gli elementi per confermare o meno le dinamiche del turismo nei prossimi mesi, la riposta è stata univoca: “il vaccino”. Per dire appunto che è effettivamente il tema del sanitario ciò che diventa fondamentale sterilizzare per poter mantenere una crescita significativa”.

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