Renato Loiero al Simposio Remind “Scenari Economici e Politici per l’Italia – Oltre la crisi: cultura, economia e Istituzioni a confronto”

Nell’ambito del percorso Remind “OLTRE LE CRISI: SCENARI IMPRENDITORIALI, ECONOMICI, IMMOBILIARI, INFRASTRUTTURALI, TURISTICI E CULTURALI” è intervenuto Renato Loiero (Economista, Direttore Servizio Bilancio del Senato):

“Partecipo con piacere a questo importante incontro Remind. Formulo un breve intervento tecnico, ovviamente a titolo strettamente personale.

Cercherò di concentrarmi sul di un settore specifico: ovvero ciò che riguarda la situazione del settore delle costruzioni.

Guardando alla congiuntura, rammento che le previsioni economiche estive della Commissione Europea – una delle fonti di riferimento per il quadro della governance economica europea – segnalano che l’economia italiana è stata più resiliente ad inizio 2022 grazie proprio alla vivace attività del settore delle costruzioni e anche per il prossimo futuro sembra che questo settore sarà quello più trainante. Su altro versante, per quanto riguarda l’ambito dei servizi, troviamo invece il turismo che ha certamente risentito molto negli ultimi anni ma che invece, secondo le previsioni ISTAT sul Pil, nel secondo trimestre del 2022 dovrebbe vedere una grande ripresa.

Per quanto riguarda i due elementi di novità, sulla decisione della BCE, tenuto conto sia del comunicato e sia di quanto era stato preannunciato, mi corre l’obbligo di ricordare che questo meccanismo che si chiama “Transition Protection Instrument” è uno strumento teso a garantire l’efficacia trasmissione della politica monetaria che si attiva però solo se vi è l’adempimento di quattro criteri: 1) rispetto del quadro di bilancio dell’UE ovvero non essere soggetti a una procedura per i disavanzi eccessivi; 2) assenza di gravi squilibri macroeconomici: non essere soggetti a una procedura per gli squilibri eccessivi; 3) sostenibilità di bilancio; 4) rispetto degli impegni presentati nel piano di ripresa e resilienza.

Questo ulteriore passo dell’Europea risulta essere di fondamentale importanza ancorché è sempre stata la politica fiscale quella meno coordinata nella governance europea e quindi dobbiamo tener conto di questi elementi.

Nell’ambito del PNRR, senza ripercorrere le grandezze complessive, rammento che sul complesso degli stanziamenti, circa 108 miliardi del complessivo sono interesse nel settore delle costruzioni e   di cui per 60 miliardi sono già individuabili i territori di ricaduta di questi ambiti di intervento. Ovviamente la finalizzazione del piano, anche nell’ottica dei più recenti avvenimenti, da parte della commissione dedicata al Pnrr è sempre più concentrata al tema dello sviluppo sostenibile.

Se si vuol individuare un fattore di ritardo critico del Sistema Paese questo è il ridotto livello di penetrazione delle ITC in tutti i processi produttivi. Tanto è vero che la seconda missione più importante in termini quantitativi del Pnrr riguarda proprio la transizione digitale. Quindi transizione ecologica e transizione digitale sonio due assi portanti del pnrr. Transizione digitale che tutti riteniamo necessaria e fondamentale; transizione ecologica che invece facciamo ancora fatica a promuovere e a sostenere, forse anche a causa di un problema di consapevolezza, per cui chi non ha almeno una generazione alle spalle non ha memoria di quanto era alto il Po quaranta anni fa. Tuttavia penso siamo arrivati ad un punto in cui il cambiamento climatico sia un fenomeno che nessuno più può ignorare.

Il settore delle costruzioni è sicuramente in ripresa ma allo stesso tempo è il settore che ha visto ridurre il numero di imprese di quasi un terzo dopo la crisi del 2015 e soprattutto tutt’ora subisce fortissimi gap di offerta. Le aziende non trovano le maestranze qualificate, affrontano l’aumento dei prezzi in tutti i settori, partendo dal bitume che va al +200% ai tondini al +350% e, dulcis in fundus, l’aumento del costo dell’energia. Proprio nella delega appalti uno degli argomenti più dibattuti fu proprio la clausola di revisione prezzi. La si voleva ad effetto immediato.

Per la parte relativa al monitoraggio pnrr rammento che il monitoraggio della sua esecuzione è fondata sui famosi milestones e target. Come è riscontrabile dalla documentazione parlamentare di monitoraggio, non posso non osservare come nel primo semestre erano previsti 45 interventi, 15 riforme e 30 investimenti. Di questi 45 però non posso non ricordare che 44 sono milestons e solo 1 è un target. Qual è questo target previsto? L’assunzione del numero degli addetti previsti per l’ufficio del processo”.

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