L’Arch. Maurizio Iennaco al Think Tank Remind “House of Change” del 7 Novembre 2022

Intervento di Maurizio Iennaco (Architetto) al think tank “House of Change – Remind / Nuove concezioni di Immobiliare allargato e di Cultura dell’Abitare per l’Italia” promosso dal Prof. Paolo Crisafi, Presidente nazionale Remind, dal Dott. Marco De Vincenzi e dall’Arch. Maurizio Iennaco.

“Buonasera a tutti. Intanto ringrazio Paolo Crisafi per l’invito e certamente il mio dipartimento, Urbanistica a territori di fratelli d’Italia di Milano, cercherà in qualsiasi modo di collaborare con Remind anche in successivi incontri di approfondimento che faremo sempre sulle tematiche dell’abitare allargato. Io faccio un piccolo focus sull’Erp, sull’edilizia residenziale pubblica, e così lancio la palla all’Ingegner Verga che dopo farà un’intervento sul tema e anche al Viceministro Maurizio Leo che probabilmente ci dirà qualcosa anche lui sul tema su come sarà affrontato nella prossima legge di bilancio. L’edilizia residenziale pubblica, in Italia, ospitato circa 1,4 milioni di inquilini di cui l’87% sono italiani e il 12% circa sono stranieri. Del parco edilizio disponibile più del 50% degli edifici sono stati costruiti prima del 1980. Nel corso dei 40 anni e oltre di vita, nella maggior parte degli immobili, non sono mai stati fatti interventi significativi di riqualificazione. Un recente studio di Federcasa, che riguardava le dimensioni del disagio abitativo prima e dopo l’emergenza covid, ha analizzato le criticità degli stati più fragili della popolazione e lo stato degli edifici dell’Erp. Le conclusioni emerse da questo studio sono: la necessità di riadattare edifici esistenti dei comuni non utilizzati da mettere a disposizione delle nuove assegnazioni. 12 mila alloggi l’anno per circa 15 anni con un costo circa di 25 mila euro ad alloggio sulla casistica degli interventi già realizzati con la legge 80. Questo richiederebbe una spesa di circa 300 milioni di euro l’anno. La necessità inoltre di riqualificare e ridurre il rischio sismico e incrementare l’efficienza energetica per ulteriori 30 mila euro ad alloggio all’anno per un costo di circa 50 Milano euro ad alloggio. tale intervento richiederebbe una spesa annua di circa un miliardo e mezzo. Oltretutto la proposta di una rigenarazione urbana dell’edilizia residenziale pubblica con un piano di realizzazione di 200 mila alloggi di 15 anni rispondendo così al disagio economico di famiglie in affitto mediante la demolizione e ricostruzione, recupero di edifici esistenti e non utilizzati e delle aree dismesse. Considerando circa 13 mila alloggi anno con un costo di 150 mila euro ad alloggio questo intervento richiederebbe circa 2 miliardi di euro all’anno. Alla luce di questi dati sintetici capite bene che il momento potrebbe essere epocale per tutto il parco dell’edilizia residenziale pubblica e in generale per la rigenarazione urbana sul Piano nazionale. E indispensabile che il governo, nella giusta ottica di razionalizzazione dei bonus edilizi, prenda seriamente in considerazione l’opportunità di prorogare gli stessi per l’edilizia residenziale pubblcia. Almeno portarli fino alla scadenza naturale del Pnrr. Questo significherebbe mettere in condizione le aziende locali di gestione di fare un programma serio di riqualificazione della durata di almeno 5 anni. fare questo avrebbe un impatto positivo sui consumi energetici, sul miglioramento sismico degli edifici e, soprattutto, un impatto sociale enorme, ridando dignità a famiglie con bambini anziani che spesso vivono in condizioni disumane. Si potrebbero addirittura avere un’inversione di tendenze sulle morosità dovure al minor costo dell’energia e alla possibilità di fare le cosiddette, comunità energetiche. Si metterebbe in codizione le famiglie non morose di non andar via alla prima occasione. La nostra regione, in questo, si è già mossa per tempo con l’approvaizonme della legge regionale “Promozione e sviluppo di un sistema di comunità energetiche”, detta CER, che grazie ad un investimento iniziale complessivo di 22 milioni e mezzo permetterà di avviare una rete diffusa di impianti di produzione energetica per abitazioni private, imprese e istituzioni con l’obbiettivo di far sorgere circa 6000 comunità energetiche in Lombardia antro i prossimi 5 anni. Uno studio della SDA Bocconi di Milano ha affrontato il tema della crisi dei modelli di gestione dell’edilizia residenzia pubblica. Da questo emerge che il modello italiano di edilizia residenziale pubblica non è sostenibile economicamente. Allo stesso tempo, rischia di essere poco equo. Il problema non è solo le efficienze, ma il sistema di gestione di mercato che si confonde con interventi di welfare. E’ chiaro che il sistema attuale non è in grado di rispondere alle esigenze di questa delicata fase sociale, pertanto, dal punto di vista economico-finanziario, serve un cambio di passo. In questa direzione va certamente il lodevole sforzo fatto da progetto CMR con lo studio fatto sul quartiere San Siro di Milano. Qui ne abbiamo un’autorevole esponente, l’ingengere Gianni Verga. Una proposta di partenariano pubblico-privato di alto profilo e soprattutto a costo zero per la pubblica amministrazione che ritengo che la Regione Lombardia debba far sua e rendere operativa già dalla prossima legislatura. Bisogna ripensare ad un modello di getsione adeguato alle nuove condizioni sociali insieme a chi si occupa di questi temi ogni giorni e a chi utilizza i servizi offerti dalle aziende dell’edilizia residenziale pubblica. Concludo dicendo che Fratelli d’Italia sarà sempre in prima linea a sostegno delle famiglie italiane e del loro diritto ad avere una casa degna dove poter crescere i propri figli”.

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