Carlo Carone (Partner Il Prisma) al Think Tank Futuro Italia Remind

Carlo Carone (Partner Il Prisma) al Think Tank Futuro Italia Remind del 5 Giugno 2023 ha dichiarato:
 

“Quello che voglio aggiungere a tutti questi interventi, molto interessanti e trasversali di esponenti di alto profilo del Pubblico e del Privato, deriva dalla mia esperienza professionale nell’azienda “Il Prisma” in cui il motto è ” design human life”, ovvero mettere le persone in tutto quello che noi facciamo, nella progettazione ma anche nell’opportunità di immaginare un futuro.

Un futuro che non deve esclude le fasce più povere, dove per poveri noi consideriamo le persone che non hanno una speranza, delle persone che non vedono nel futuro un’opportunità. Anche per loro abbiamo immaginato un cantiere sociale, un cantiere a chilometro zero, dove noi andiamo a prendere le persone di quell’area che si ritengono povere ma povere non sono in quanto conoscono un mestiere e sanno applicarlo. Noi li andiamo a cercare, le portiamo all’interno di luoghi di lavoro e in questo modo facciamo anche formazione favorendo lo scambio reciproco di conoscenze. Il tema più trasversale che noi oggi abbiamo è quello della sostenibilità. Una sostenibilità i cui sforzi sono diretti alla tutela non solo del Pianeta ma soprattutto dell’essere umano. Il pianeta sopravvive, siamo noi che moriamo. Il pianeta ha già avuto momenti di grande trasformazione ambientale: ha avuto glaciazioni, si è evolute, è cambiato. Quindi cosa dobbiamo fare? Dobbiamo effettivamente occuparci di questa sostenibilità in funzione della nostra qualità della vita. Come possiamo risolvere questo problema? Adesso vi dico una cosa che è come scoprire l’acqua calda. Lo dico con il numero esemplificativo: 36; se teniamo in considerazione che sull’energia prodotta in un sito produttivo, solo il 36% è quella che arriva effettivamente, disperdendo oltre il 60% di quello che produciamo, solo andando a recuperare dei punti percentuali miglioreremo molto le cose. Questo dato lo ho appreso quando studiavo ingegneria, meno di mezzo secolo fa, però non è che è cambiato di molto. Siamo sempre lì. Quindi guardare la sostenibilità anche da altri punti di vista probabilmente porta dei valori, porta delle soluzioni, porta all’Italia un qualcosa che gli altri non hanno. Una ricerca, un’innovazione su dei materiali, su dei prodotti che potremmo essere i primi ad averli. È ovvio che la ricerca non è ferma. Qualcuno sta già cercando, ma noi dobbiamo soltanto applicarlo prima degli altri. Arrivare prima degli altri. Fare dell’Italia il risultato di una sua forte vocazione, la creatività. Una creatività che ci porta a produrre qualcosa di nuovo. Questo può essere un tema che ci agevola nel prolungamento di quei tempi, perché comunque il patrimonio va rinnovato, vanno sostituiti tutti quegli elementi inquinanti in modo da non deteriorare ulteriormente il clima.  Se ci impegniamo, questa potrebbe essere una soluzione percorribile in un tempo ragionevole e permetterebbe anche di aumentare le competenze a livello di lavoro. Tuttavia non bisogna dimenticare che c’è il tema della domanda e dell’offerta. Noi viviamo un mondo del lavoro che è generato da un mercato obsoleto. Siamo vincolati soprattutto a una serie di contratti di attività, nel rapporto di datore di lavoro, o indeterminate o brevissime oppure tanto creative che ci sono soluzioni di tantissimi tipi. Allora forse bisogna pensare a una premialità. Per chi? Intanto facendo dei contratti da tre o da cinque anni che includono la formazione delle persone. E se queste persone, quando cambiano azienda perché vogliono crescere, restituiscono, sempre tramite lo Stato, una premialità fiscale all’azienda che l’ha formato, allora innesco un principio di educazione culturale per cui non blocco la mia risorsa a vivere nella mia azienda per tanto tempo ma le permette di evolvere in un’altra azienda contribuendo alla crescita di tutti. Quindi questo potrebbe essere un percorso per stimolare la cultura all’interno delle aziende, quindi formare le persone e farle crescere. La messa in sicurezza è dovuta al fatto che, come abbiamo già detto tutti, ci sono tante situazioni varie e creative che vedono costruzioni in ambienti dove non dovevano essere fatte. Alla fine, l’ambiente è sicuro quando diventa ospitale per noi. Un ambiente ospitale per altri esseri viventi non è detto che sia ospitale per noi. Quindi attenzione a mettere in sicurezza, cioè mettiamo in sicurezza quello che dobbiamo mettere in sicurezza, ma senza precludere la vita degli altri esseri viventi. Non possiamo prendere tutto e dire adesso siamo in un ambiente sicuro. Non è detto che sia sicuro. Deve essere sicuro per tutti, nel rispetto di tutti. Ulteriore tema la sostenibilità turistica. Ma si può fare? Confermo che si può fare. L’importante è pensare a quelle che sono le energie innovative che derivano da strumenti innovativi per poterle generare. Poi tutto il resto lo conosciamo già, siamo in Italia, siamo creativi e abbiamo la capacità di inventarci tutto quello che gli altri non fanno.  L’ultima cosa: la sostenibilità perché in Europa è così forte rispetto alle altre Nazioni? Perché noi viviamo le maggiori catastrofi ambientali in questo momento. Per noi questa è un’opportunità perché se noi riusciamo ad andare avanti, nel futuro, ci troveremo in una posizione di vantaggio rispetto a tante altre nazioni che hanno trascurato questo tema. Quindi cogliamo anche questa opportunità perché l’Europa, in generale, può essere l’antesignana di un’evoluzione più generalizzata. Tutto ciò rientra nei valori che condivido di Remind volti a mettere al centro le persone.”

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