In occasione del Think Tank del 24 settembre, il capo della Protezione Civile Angelo Borrelli si è soffermato sulla questione della necessaria messa in sicurezza del territorio del nostro Paese e sul ruolo svolto, a questo riguardo, dallo stesso Dipartimento da lui presieduto.
Queste, le sue dichiarazioni:
“Tra le problematiche più urgenti che il nostro territorio ci pone davanti troviamo sicuramente quella della messa in sicurezza.
In questi anni il nostro Paese si è dovuto confrontare con un numero sempre maggiore di eventi calamitosi, che hanno più volte portato a una perdita di vite umane e a ingenti danni all’ambiente e al paesaggio, nonché allo stesso patrimonio edilizio, pubblico e privato.
Un territorio, quello italiano, che ha visto crescere notevolmente il consumo del suolo, anche attraverso la realizzazione di opere edilizie non conformi alle disposizioni urbanistiche vigenti.
Sappiamo bene che il governo del territorio è una materia molto complessa, articolata su una pluralità di poteri, caratterizzati dal principio di sussidiarietà.
In particolare, l’articolo 117 della Costituzione attribuisce alle regioni a statuto ordinario una potestà legislativa concorrente in materia di governo del territorio e, a questo proposito, voglio evidenziare che nel medesimo articolo non sono menzionati espressamente né la materia urbanistica né quella dell’edilizia.
Pertanto, lo Stato ha, da una parte, una funzione di indirizzo e di coordinamento delle linee fondamentali del governo del territorio e, dall’altra, la competenza esclusiva nella materia dell’ambiente e dei beni culturali.
La memoria degli effetti devastanti provocati dagli eventi calamitosi che si sono succeduti nel nostro Paese deve servire non solo a ricordare chi ha perso la vita e chi ha profuso il massimo impegno nell’operazione di soccorso e di superamento dell’emergenza, ma deve anche rappresentare uno sprono per valutare l’adeguatezza di ciò che stiamo facendo come sistema di Protezione Civile, per il futuro del nostro paese e delle nostre prossime generazioni, in tema di previsione e prevenzione.
Il nostro compito istituzionale ha da sempre posto al centro delle proprie attività la tutela della vita, dell’integrità fisica, dei beni, degli insediamenti, degli animali e dell’ambiente, e ciò, lo si deve alla geniale intuizione e del nostro padre fondatore Giuseppe Zamberletti.
È infatti a partire dalla visione lungimirante del Presidente Zamberletti che scaturisce l’attuale sistema di protezione civile del nostro paese, sistema che ha reso possibile, in occasione di eventi calamitosi, una sinergia e una collaborazione attiva fra cittadini, vigili del fuoco, forze armate, forze di polizia, rappresentanti delle diverse istituzioni territoriali, dalle organizzazioni di volontariato e della comunità scientifica.
Fondamentale, in questo quadro, il fatto che, grazie al nuovo codice della protezione civile del 2018, lo stesso cittadino non è più soggetto passivo ma diventa appunto parte integrante di un percorso di responsabilizzazione e di informazione.
Un sistema complesso, quindi, che quest’anno ha dovuto affrontare come tutti un’emergenza mai vista, il Coronavirus, rispetto al quale il dipartimento ha svolto un ruolo di coordinamento, di assistenza e di controllo”.
Come protezione civile abbiamo davanti a noi sfide molto importanti, quali l’ammodernamento e il rafforzamento del coordinamento dei piani di protezione e dell’informazione, attraverso l’allertamento capillare che diventerà tuttavia a breve realtà, grazie all’attivazione del nuovo sistema alert.
Vorrei concludere, infine, annunciando con grande soddisfazione che da quest’anno scolastico, tra le materie di studio nell’ambito dell’educazione civica, vi sarà anche la protezione civile. Gli studenti avranno quindi la possibilità di conoscere e approfondire i rischi che caratterizzano il nostro territorio per avere una consapevolezza sempre maggiore delle misure di autoprotezione da mettere in campo in caso di eventi calamitosi”.