“Ho sempre tentato di fare un giornalismo buono, mai fazioso, ascoltando le opinioni delle diverse parti, con la consapevolezza di base di essere animato da una sana curiosità. Mai come in questo momento, la gente vuole analisi, approfondimenti. Siamo tutti senza un orizzonte incerto, tutti in ostaggio nella bolla terribile del Covid. In questo senso, credo che il ruolo del giornalista sia quello di dare voce ad ognuno, senza pregiudizi ideologici; l’unico riferimento deve essere quindi un po’ di sana onestà intellettuale. Mai come in questa pandemia abbiamo assistito a retromarce da parte dei politici, dei media, degli scienziati. Diventa quindi ancora più importante, in quest’ottica, un ancoraggio stabile ai tre caposaldi dell’informazione, quello di vedere, di informarsi e di fare domande. Ci vuole, ora più che mai, sangue freddo, pacatezza e razionalità.”
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