Giovanni Zavagli:“Settore Turistico e Alberghiero sempre più Green”

“Il mio campo è quello dello sviluppo del settore turistico e alberghiero per l’Italia. Ho iniziato questa attività nel 1984 quando mi hanno dato l’incarico di sviluppare questo settore nell’ambito nazionale. È stato un momento estremamente difficile dove ho imparato moltissimo perché, se ricordiamo quei tempi, il settore turistico alberghiero aveva una media di 20 camere per albergo e le catene internazionali avevano circa il 4% di tutta la componente alberghiera del Paese. Ricordiamoci che in quel periodo avevamo un’inflazione del 15%, il costo del denaro era improponibile e i costi dei terreni erano altissimi. Tutto si è evoluto, e in questo momento il settore alberghiero rappresenta un volano importantissimo per il nostro Paese, in termini di economia e di ricchezze che si possono produrre. Certamente l’albergo ha una componente immobiliare, ma essendo un’azienda, è necessario che funzionino tutti gli altri elementi che sono estremamente importanti, tipo le infrastrutture, la formazione professionale, la burocrazia che in questo momento è estremamente cattiva nello sviluppo dell’immobiliare. Un albergo deve passare 7 livelli di autorizzazioni, ed è estremamente difficile non solo per l’albergo, ma per tutti i prodotti che sono poi legati all’attività economica. Se si pensa oggi che il mondo sta cambiando alla velocità della luce, tra il digitale, l’intelligenza artificiale e la robotica, i bisogni cambiano, e quando cambiano i bisogni cambiano anche i prodotti. Lo stesso vale per l’immobiliare: quando costruisci un prodotto deve essere in linea con i bisogni. Purtroppo però se passiamo anni nella burocrazia per riuscire ad avere delle autorizzazioni, quando finalmente riusciamo a realizzare otteniamo un prodotto già superato, obsoleto. Di fatto oggi quello che stiamo vedendo, a livello nazionale, è la ristrutturazione del parco alberghiero, di uffici o altro. Numerosissimi edifici si stanno trasformando in alberghi, stanno cambiando tutti i bisogni, e anche l’albergo deve seguire un’evoluzione di bisogno. Pensate che l’Italia sui punti più importanti ha il 60/70% di clientela estera, quindi anche i bisogni internazionali vanno studiati con estrema intelligenza. In questo momento mi ritengo estremamente soddisfatto del mio operato, perché quello che mi ha contraddistinto come con tutti gli amici e colleghi che sono collegati con me in questo momento, è la passione per il lavoro che svolgiamo. Noi abbiamo lavorato con passione per questo Paese, abbiamo creato degli investimenti, abbiamo creato posti di lavoro di cui dobbiamo essere solo orgogliosi. Questa passione ovviamente in questo momento, alla mia età, bisogna trasferirla sui giovani ed è ciò che ho fatto in questi ultimi anni tramite master universitari, alla Luiss e attualmente al Politecnico, e mi piace trovare nei giovani una ricettività grandissima nel sapere e nel voler conoscere le nostre esperienze per poi inserirsi in un mondo che cambia. La regola da dare sempre a tutti è quella che gli esami nella vita non finiscono mai, quindi c’è sempre da studiare e da imparare. Certamente il prodotto alberghiero prossimamente cambierà, le sale riunioni dovranno essere ridimensionate, altri aspetti dovranno essere seguiti, i bisogni internazionali, la sicurezza. All’ordine del giorno oggi troviamo il benessere: la gente che pensava al design, alla bellezza, ai negozi, adesso cerca anche il benessere e qui si inserisce il discorso dello sviluppo sostenibile, il rispetto dell’ambiente, il risparmio di energia; sono tutte cose legate all’albergo ma legate anche alla formazione professionale dei dipendenti che dovranno imparare che nel nostro futuro ci sarà sempre di più un mondo green”.

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