Maurizio Leo (Membro del Consiglio Superiore della Giustizia Amministrativa) all’Assemblea pubblica Re Mind Campioni d’Italia

All’Assemblea pubblica Re Mind “Campioni d’Italia – Le Buone Pratiche Pubbliche e Private per il Rilancio del Paese”, promossa dal presidente di Re Mind Paolo Crisafi, è intervenuto Maurizio Leo (Membro del Consiglio Superiore della Giustizia Amministrativa) che ha così dichiarato:

“Dobbiamo dire che la giustizia amministrativa, sul versante del processo amministrativo, ha fatto dei passi avanti notevoli, perché quando fu introdotto il codice del processo amministrativo si è pensato anche di introdurre dei meccanismi che hanno fatto sì che nel momento in cui un cittadino chiede una sospensiva perché ha avviato un procedimento giurisdizionale, contestualmente il giudice amministrativo può adottare una sentenza breve o semplificata, vale a dire che già nella fase cautelare può in qualche modo decidere sul merito e questo è decisamente un passo avanti notevole rispetto ad altre magistrature, dove abbiamo sempre distanziata la fase cautelare, quindi la sospensiva, dalla fase del merito.

Il vero problema è quello delle dotazioni della giustizia amministrativa. Oggi l’organico completo dovrebbe ammontare a 420 magistrati del tar e 120 del Consiglio di Stato, e purtroppo oggi abbiamo molti meno magistrati, circa il 30% in meno, in particolare 270 magistrati al TAR e 90 al Consiglio di Stato e così si è accumulato un arretrato notevole, 135 mila pendenze. Se si riuscisse a colmare questo gap implementando l’organico, anche attraverso l’accelerazione dei concorsi, sarebbe una grande conquista. E’ sicuramente un fattore positivo quello della sentenza breve, ma se non ci sono poi gli uomini che mettono in piedi questa procedura rendendola più celere si incontrano delle difficoltà.

Pure il procedimento per le assunzioni è complesso perché mentre nelle altre giurisdizioni provvedono direttamente gli organi del loro governo o direttamente l’organismo che deve provvedere all’assunzione, quindi i concorsi vengono indetti dalla presidenza del Consiglio dei Ministri, quindi sarebbe bene far gestire il tutto direttamente dal Consiglio di Stato per poi seguirne i passi successivi tramite le assunzioni. La burocrazia rende più complicata l’assunzione dei magistrati.

Per quanto riguarda poi lo smaltimento dell’arretrato, anche qui c’è stato un decreto del presidente del Consiglio dei Ministri del 2013, e a questo già dal 2016 stanno smaltendo tutto l’arretrato delle pendenze presso il Tar e presso gli organi di giustizia amministrativa con un piano straordinario, con udienze straordinarie, e la remunerazione dei magistrati viene pensato con un sistema alternativo, un meccanismo per cui un magistrato può essere più invogliato a smaltire l’arretrato ma al tempo stesso traendone un ulteriore vantaggio.

Poi tutto l’aspetto importante che possiamo riscontrare nel processo amministrativo è quello telematico, lo stadio più avanzato della giurisdizione, che ormai è quasi la norma in tale processo e questo è un aspetto sicuramente importante.

La giustizia amministrativa perciò, una volta ovviata la problematica legata alla mancanza di organici, può diventare a tutti gli effetti una buona pratica per tutte le altre amministrazioni”.

 

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