Andrea Gori al Webinar Remind “Benessere delle Persone in Epoca Covid-19”

Al Webinar Remind “Benessere delle Persone in Epoca Covid-19” è intervenuto Andrea Gori (Infettivologo & Direttore di Unità Operativa Complessa Policlinico di Milano) che ha così dichiarato:

“Fortunatamente come si è accennato, un po di respiro sembra esserci, anche se va chiaramente differenziato quello che è l’andamento nella popolazione generale e l’andamento negli ospedali. Tenete conto che gli ospedali seguono quello che succede fuori con un ritardo di circa un mese o un mese e mezzo, per cui se oggi è vero che la pressione sull’ospedale inizia a diminuire, noi saremo probabilmente come ospedale o fuori dall’emergenza non prima di un mese, un mese e mezzo. Per i sanitari il problema ci sarà ancora per qualche tempo.

La seconda cosa negativa, rispetto alla concezione di benessere della persona, che con il covid è molto cambiata. Il benessere della persona è stato messo veramente a dura prova, sia in ambito sanitario che non sanitario. In ambito sanitario abbiamo visto come eravamo del tutto impreparati a gestire un evento così imminente. Spesso si definiscono le fasi dell’epidemia come ondate e questo riflette un po’ quello che si è vissuto in ambito sanitario: un’onda. Il numero dei pazienti che arrivata al pronto soccorso nelle diverse fasi è incrementato in maniera esponenziale e ci siamo resi conto che tutto quello che pensavamo in termini di sicurezza, da noi ma in tutto il mondo, si è visto essere poco efficace. E questo ha creato un gravissimo diminuzione del benessere della persona. Pensate cosa è stato per le persone, soprattutto nella prima fase, per insufficienza respiratoria. Voleva dire che l’ambulanza andava a casa della persona, la prendeva, la separava completamente dal contesto familiare, la portava in ospedale, dopodiché le persone a casa faceva molte fatica a capire dove fosse il suo caro e la persona malata era messa su una barella in cui giaceva per giorni, in situazioni dove non c’erano bagni o momenti di privacy. Pronti soccorsi che erano normalmente abituati a curare 10 persone, in 3 giorni ne hanno dovute curare 60. Alcuni giorni finivamo le bocchette dell’ossigeno, quindi qualche volte le chiedevamo alle ambulanze per poterle dare ai pazienti. Il benessere della persona messo davvero a dura prova. Pazienti ricoverati, senza i familiari, senza persone care con cui potere condividere la difficoltà. Pensate ad anziani di 80 anni che hanno una vita in comune con altre persone. La persona viene ospedalizzata, muore in ospedale, e che è a casa non sa se è morto, dov’è, che fine ha fatto. I morti e i carri che uscivano da Bergamo erano spaventosi per noi che guardavamo le immagini ma pensate cosa provavano le famiglie di queste persone che non sapevano niente dei loro cari. Sicuramente il covid ha cambiato la nostra percezione del benessere della persona e noi sanitari abbiamo affrontato delle situazioni che vorrei veramente non si vedessero mai più Non perché non riuscivamo a curare bene i malati, ma per una questione di dignità nei confronti di una persona. Penso che morire senza la persona con cui si è condiviso tutta la vita sia veramente un’atrocità che spero non si presenti mai più.

Dall’altra parte voglio lanciare un messaggio di ottimismo. Il Covid ha rivalutato in maniera incredibile il nostro concetto di salute, l’importanza della salute. Quello che noi davamo per scontato, per certo, la fiducia cieca nella scienza che può fare qualsiasi: abbiamo capito che la scienza non può fare tutto, la scienza va avanti per passi e che la scienza e acquisizione di conoscenze. Queste conoscenze sono qualche cosa che si ottiene nel tempo. La scienza non dà certezze la scienza può dare dati che devono essere interpretati, ma non dà certezze. In questo contesto l’idea della salute e del benessere è qualche cosa che secondo me invece ha acquisito un’importanza fondamentale. Abbiamo capito quanto il benessere sia importante, quanto dobbiamo ricercare il benessere. Quindi anche un’idea della salute correlata al benessere. Io penso che questo lascerà anche un risvolto positivo. Le persone saranno molto più attente, daranno molto meno per scontato determinate cose e, soprattutto, daranno molto meno per scontato di non dover partecipare all’idea di benessere. Io spero che le persone hanno capito che il benessere qualche cosa che deve essere in qualche modo coltivato nel tempo, condiviso all’interno della società e che è qualche cosa che deve essere portato come qualche cosa preziosissima, che va custodito, va curato, va in qualche modo alimentato. Io lo spero che questo rimanga per il futuro, spero che rimanga anche nell’agenda dei politici, ma non solo dei politici, nell’agenda delle persone che si occupano di benessere. Lo dico anche in campo sanitario: spero che dopo il covid ci sia un ripensamento delle cose che sono andate bene a quelle che non sono andate e che si possa in qualche modo lavorare per migliorare l’idea del benessere personale e della collettività. Il mio ultimo messaggio vuole essere un messaggio assolutamente ottimista, e anche di profondità, intesa come profondità ideologica, rispetto a quello che la nostra idea di salute, la nostra idea di benessere, qualcosa che ripeto va coltivato quotidianamente, qualcosa che non è scontato, ma qualcosa che sicuramente nella nostra vita rappresenta un valore fondamentale e importantissimo”.

Total
0
Shares
Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Related Posts