Tiziana Stallone al Webinar Remind “Benessere delle Persone in Epoca Covid-19”

Al Webinar Remind “Benessere delle Persone in Epoca Covid-19” è intervenuto Tiziana Stallone (Biologa Nutrizionista & Presidente Ente Nazionale di Previdenza e Assistenza Biologi – Enpab) che ha così dichiarato:

“Grazie Paolo per l’invito, grazie anche per aver dichiaro di star leggendo il mio libro. E’ stato scritto in epoca pre-covid ma tocca una serie di problematiche psicologiche che si nascondo dietro il peso corporeo che al momento, proprio a causa del covid, sono situazione ancora più gravi e che interessano le persone che vengono nel mio studio.

Parlo con la doppia veste: come presidente della cassa di previdenza dei biologi e come biologa nutrizionista e quindi con tutte e due le esperienze posso testimoniare come è cambiato il benessere. Lo stato di stare, non solo in salute nella vita, ma anche con piena voglia di fare, con pieno entusiasmo, a mio malgrado è una situazione abbastanza critica, sia tra i miei iscritti, sia all’interno dello studio. L’Empab ha 17000 biologi: sono nutrizionisti, genetisti, laboratoristi. Sono in prevalenza giovani, oltre la metà ha meno di 40 anni e il 75% sono donne. Immaginate quindi una situazione così drammatica per lo stato di salute che ha determinato anche la chiusura di tutta una serie di attività tra cui anche quelle libero-professionali. Tantissimi biologi iscritti alla cassa di previdenza non hanno potuto più lavorare. Parlo dei biologi ambientali, dei biologi certificatori. Gli stessi biologi nutrizionisti non hanno potuto, non essendo un’attività sanitaria di frontiera, esercitare. Addirittura, l’ordine professionale ci ha anche impedito di fare le tele-consulenze perché non erano disciplinate. Questo vuol dire che come Presidente insieme a tutti i dipendenti che ringrazio, abbiamo ricevuto tutta una serie di telefonate, di mail, di pec, da parte degli iscritti in una situazione drammatica in quanto il libero professionista non ha quell’immediato sostegno della cassa integrazione ed ha tutta una serie di spese piuttosto severe che deve assolvere obbligatoriamente. Ricordo ad esempio il caso di una coppia di biologi che hanno dovuto chiudere l’attività professionale dopo vent’anni di matrimonio andando a vivere con i genitori.

Anche io come l’epidemiologo che mi ha preceduto voglio portare un messaggio di speranza. E’ anche vero che con dei professionisti in crisi ed altri con un’attività lavorativa accelerata, pensiamo ai laboratoristi o i ricercatori impegnati nel sequenziamento del virus); in tutta questa situazione si è creato un rapporto così stretto tra gli iscritti alla cassa e tutta una serie di sostegni che effettivamente ci hanno fatto sentire utili e non hanno fatto sentire sole le persone. Non solo parlo delle indennità covid da reddito di ultima istanza, che abbiamo contrattato con il governo, ma l’anno bianco contributivo e tutta una serie di sostegni che abbiamo dato per il ricovero, per le spese ospedaliere e molto altro. Quello su cui abbiamo puntato di più è far sentire bene i nostri iscritti attraverso la formazione: attraverso l’acquisizione di nuove competenze per affrontare il lavoro libero-professionale e covid e post-covid che non sarà più lo stesso in quanto le persone hanno bisogno di nuovi accudimenti, nuova cura, ci saranno nuove metodiche e nuove azione importanti nella riqualificazione energetica, nella tutela dell’ambiente per cui i nostri iscritti hanno bisogno di nuova formazione. Colleghi grati perché hanno avuto convenzioni e rimborsi per i master e pronti a ricominciare una nuova attività con una grinta ed un attaccamento alla vita impareggiabile. Naturalmente ci sono molte cose da fare,. La sfida più grande è quella del Pnrr per cui i nostri iscritti dovranno essere avviati a quella creatività progettuale che sarà fondamentale per usufruire di quelle risorse in quanto bisogna far incontrare quelle che sono le grandi capacità dei liberi professionisti, in termini di progettualità, con quelli che sono i fondi e le risorse che saranno presto messe a disposizione dai comuni, dalle regioni e dal governo centrale.

Permettimi Paolo di passare alla sfera di nutrizionista e di biologa. Qui, difronte alla mia scrivania si siedono delle realtà che veramente fanno tremare i polsi. Soprattutto per quanto riguarda i giovanissimi e le giovanissimi che iniziano a manifestare un disagio che si esprime attraverso l’alimentazione ma che è prettamente psichico. Lo testimoniano dati nazione, dall’Oms, del ministero della salute: questo incremento importante dei disturbi alimentare in termini sia restrittivi che di abbuffate compulsive non hanno nulla a che vedere dalla banalizzazione dell’informazione che è quella dell’incremento di peso “perché le persone sono state dentro casa ed hanno mangiato di più”. Abbiamo giovanissime per cui il disagio si esprime con il controllo delle forme corporee, con un disturbo evitante per cui quello che era familiare prima, adesso impaurisce. A partire dalla paura di riprendere una socializzazione anche attraverso le cene con amici che sembrano ingestibili.

Questo disagio io lo vivo quotidianamente prendendo questi ragazzi per mano, in quanto, prima di una dieta, hanno bisogno di rassicurazione, di essere tranquillizzati come hanno bisogno die essere tranquillizzate le famiglie che accompagnano questi giovani. Qual è la sfida e qual è l’augurio? Tutelo i professionisti iscritti alla cassa, guardo ai liberi professionisti nel sistema Adepp, quindi di tutte le casse di previdenza, e guardo poi i pazienti che vengono nello studio. La grande sfida è lavorare un benessere globale, ad un one-health in senso esteso. Se i giovani e le persone che hanno perso il lavoro devono riqualificarsi e sono sostenuti da enti che provvedono a loro – dalle casse di previdenza, allo stato, alle associazioni di categoria – se riusciamo a sostenere il lavoro e se riusciamo a far incontrare i professionisti che tanto possono fare per i tanti problemi emergenti nel post-covid con le persone che hanno bisogno, qui possiamo dire di esser riusciti a far del bene. L’impegno come presidente di cassa, come vicario dell’Adepp, ma anche come Tiziano Stallone biologa nutrizionista è proprio questo: lavorare costantemente per il benessere comune e lavorare anche su di noi perché non esiste benessere senza cura del nostro stato di salute e della nostra spiritualità in senso esteso. Grazie Paolo”.

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