On. Stefano Maullu (Politiche Territoriali) al Think Tank Remind “House of Change” del 7 Novembre 2022

Intervento dell’On. Stefano Maullu (Politiche Territoriali) al think tank “House of Change – Remind / Nuove concezioni di Immobiliare allargato e di Cultura dell’Abitare per l’Italia” promosso dal Prof. Paolo Crisafi, Presidente nazionale Remind, dal Dott. Marco De Vincenzi e dall’Arch. Maurizio Iennaco.

“Intanto Grazie. Grazie a te Paolo Crisafi, a Maurizio Iennaco e all’amico De Vincenzi per aver realizzato una serata su un tema particolare che credo rappresenti l’identità dell’Italia. Noi siamo abituati a costruire, a creare, a realizzare. Tutto ciò significa secondo me creare modernità, stile, ma soprattutto dare una prospettiva. Questo vuol dire innovare. Noi abbiamo un patrimonio immobiliare che è tra i più vetusti in assoluto. Abbiamo dunque la necessità una rigenerazione totale, non semplicemente nelle grandi aree metropolitane. Milano credo sia battistrada per le innovazioni. Abbiamo realizzato manufatti immobiliari che sono finiti all’attenzione di tutti gli operatori mondiale. Questo grazie ovviamente al design, all’innovazione, grazie anche alla lungimiranza di chi ha voluto creare le condizioni. Questa città ha avuto nei decenni passati la possibilità di pensare allo sviluppo immobiliare nella dimensione di un’apertura al privato e, soprattutto, di libertà. Gianni Verga è stato uno dei prorogasti della pianificazione urbanistica della città perché ha progettato una nuova Milano. Sarebbe molto semplice parlare di ciò che abbiamo visto realizzarsi nell’area che una volta chiamavamo “ex varesine” quando esisteva un contenzioso – mi riferisco alla fine degli anni 90′ per cercare di realizzare quello che noi abbiamo tradotto in realtà, da bosco verticale a tutto ciò che possiamo vedere.

Io credo che esista in questa città una capacità di proiezione che va oltre i confini. Lo è per sua stessa natura: Milano è aperta, non ti chiede da che parte arrivi, ti chiede semplicemente di adeguarti ai ritmi e soprattutto le opportunità e di rispettarne le regole. Fatto questo, Milano garantisce questo genere di trasposizione oltre i confini “daziali”. Noi da qui credo che possiamo trarre degli spunti particolarmente interessante. Citavo prima il patrimonio immobiliare di questo nostro straordinario paese perché se si esce e si va in qualche altra regione – ne cito uno in maniera molto colpevole – come la Sardegna, ci si rende conto di quanto ci sia da fare. Parlo di un’isola in cui le infrastrutture sono carenti. La possibilità di essere magnete per il turismo di qualità su un arco temporale che vada oltre i 40 giorni estivi è possibile grazie anche alle condizioni meteo-climatiche di cui gode questa particolare parte d’Italia. Ma la stessa cosa vale per la Calabria, per la Basilicata, per la Sicilia che ha un patrimonio culturale straordinario. Tutto questo significa secondo me non pensare ad un elemento che è sulla bocca di tutti: il turismo. Noi abbiamo una città, Milano, che è turistica non semplicemente perché qualcuno decide di visitarla per le bellezze. E’ turistica perché 360 giorni all’anno c’è la possibilità di offrire visibilità e occasioni internazionali. Ora pensare all’immobiliare significa a pensare ad un progetto, ad un modello, senza voler essere troppo generoso con il padrone di casa, che Remind può mettere in campo, che vada ben oltre tutto ciò che si fa a Milano, a Roma, che sono le due piazze principali in cui si fa immobiliare; che quindi possa essere portato un modello adattabile a ciò che si può fare nei medi centri, nelle medie province italiane. Da questo punti di vista mi permetto di sottolineare un progetto innovativo che Gianni Verga ha strutturato soprattutto per le tante aree degradate che esistono nelle periferie delle piccole-medie città italiane. Sono aree che, anche in virtù di un’immigrazione che è stata sviluppata in tutti questi decenni, devono avere la possibilità di mutare perché se no rischiamo di ritrovare in tante piccole e grandi realtà una condizione di abbandono. Siccome noi non vogliamo riproporre il modello parigino, con tutti i danni in termini di conflittualità sociale che ciò porta, io credo che un Think Tank come questo possa elaborare dei modelli proprio per fare in modo che anche l’abitare renda più semplice l’integrare prescindendo dall’avere la possibilità di utilizzare il contrasto a le mancate forme di integrazione solo con l’aspetto della pubblica sicurezza. Noi possiamo farlo e farlo bene. Il progetto di Gianni Verga, che spero abbia la possibilità di illustrare a tutti noi, va in quella direzione. Va ben oltre la riqualificazione urbana, per altro fatta con un modello di project assolutamente innovativo, che quindi consenta la partecipazione al project ed ha un ritorno economico dell’investimento anche a soggetti pubblici come CDP è ovunque. Troviamo CDP su qualsiasi genere di iniziativa. Dal trasporto aereo, all’immobiliare a qualsiasi tipo di infrastrutture. Io credo che da questo punti di vista esista la possibilità, partendo da esperienze come quella di Remind, di utilizzare un format che possa essere adattato alle singole realtà nazionale. Questo significa avere la possibilità di garantire a tutti gli operatori di filiera una possibilità di essere protagonisti. Quindi il commerciale per tutto ciò che può generare in termini di ricchezza, considerata anche la capacità di trasformazione di questo settore. Marco citava prima il commercio online, credo che qui dentro ci sia nessuno che non abbiamo fatto un acquisto su amazon. Io credo che il vero fulcro sia questo. Mettere insieme le varie valenze che sono presenti nel settore immobiliare, armonizzarle, trovare uno strumento di finanziamento, Gianni Verga ne ha identificato uno, e proporre un modello, modello che vada da Ancona a Cagliari, a Oristano, finisca a Milano passi a Roma. Grazie”.

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