Roberto Bramati (Vice Presidente Cncc – Centri Commerciali, Presidente Spazio Futuro) al Think Tank Remind “House of Change” del 7 Novembre 2022

Intervento di Roberto Bramati (Vice Presidente Cncc – Centri Commerciali, Presidente Spazio Futuro) al think tank “House of Change – Remind / Nuove concezioni di Immobiliare allargato e di Cultura dell’Abitare per l’Italia” promosso dal Prof. Paolo Crisafi, Presidente nazionale Remind, dal Dott. Marco De Vincenzi e dall’Arch. Maurizio Iennaco.

“Il mondo che mi appartiene e che da anni seguo è quello della ristorazione e dei centri commerciali. Mondo difficile che in questi periodi, come immaginate, ha passato dei momenti importanti e dei momenti molto tesi.

Quando iniziò il covid stavamo aprendo un centro a Roma e in quel momento ci siamo chiesti “stiamo aprendo un centro o stiamo facendo un funerale?”. Io da ottimista quale sono ho detto no, la ristorazione non muore e di conseguenza non muore neanche il centro commerciale. E penso di aver avuto ragione perché i dati che abbiamo, come cncc – consiglio nazionale dei centri commerciali, ci dicono che al 92% / 93% le presenze sono tornate e i fatturati stanno continuamente crescendo quindi, anche su questo, abbiamo sicuramente avuto nuovi consensi.

E’ chiaro la questione energetici oggi crei nuovi problemi e nuove situazioni che la ristorazione comunque sta affrontando e, devo dire, nell’insieme, sta affrontando bene. Anche perché le catene, quelle che noi tutti già conosciamo ma anche quelle che stanno arrivando, si stanno comunque muovendo.

Noi stiamo seguendo un centro qui vicino Milano dove le prime adesioni importanti sono state sicuramente quelle del mondo della ristorazione che è stato primo a confermare spazi e ad aver la volontà ad aprire e proseguire nel discorso ristorativo. Ristorazione che oggi sicuramente deve sposarsi con il leisure perchè senza quell’apporto del divertimento viene a mancare un pezzo che sicuramente diventa fondamentale.

Ricordo sempre a tutti che nel McDonald, colosso da 35 mila ristoranti in 159 stati, la cosa più importante è l’angolo dei bambini. Questo perché il concetto è: il clienti di oggi ce l’ho, e siamo noi; mentre i clienti di domani sono i bambini, dunque devo crescerli. Quindi come un colosso come McDonald ci insegna, così i centri commerciali hanno imparato velocemente e lo stanno portando avanti. Lo ricorderò sempre: qualche anno fa ci fu il primo grande centro d’Italia a Grugliasco, Torino, il quale fece veramente la differenza e fece il passaggio dai centri normali ad un qualcosa di diverso, di più completo, ad un qualcosa che da’ un’offerta maggiore. Difatti ancora oggi è considerato il primo centro italiano. Così come, a seguire, arrivarono altri centri sempre sullo schema di dare qualcosa in più. Varese, ad esempio, è il centro che iniziò per primo ad utilizzare gli spazi esterni creando dei luoghi dove le famiglie potessero passare il tempo, all’aperto. Oltretutto questo risultò fondamentale durante il Covid, nel momento in cui tutti cercavamo spazi esterni, cosa che ad esempio a Milano da anni si è cercato di portare con scarsi successi. Nonostante tutto, il covid ha portato la consapevolezza che questi spazi esterni possono fare la differenza, sia per quanto riguarda l’attività commerciale sia per ciò che concerne, ad esempio, la sicurezza. Una via in cui sono presenti attività commerciali è sicuramente più sicura di una via abbandonata a se stessa. Il discorso della ristorazione continuerà sicuramente ad aumentare. I numeri che vediamo ci danno ragione, nonostante il caro bollette su cui tutti ci stiamo impegnando trovare un modo per calmierare i consumi energetici. In quest’ottica ho partecipato con piacere e parteciperò alle iniziative House of Change Remind per l’Italia organizzate da Paolo Crisafi in collaborazione con Marco De Vincenzi e Maurizio Iennaco”.

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