Francesco Burrelli (Vicepresidente Remind e Presidente Anaci) al Think Tank Futuro Italia Remind del 5 Giugno 2023 ha dichiarato:
“In Italia ci sono circa 77 milioni di fabbricati, 36 milioni circa sono residenziali. Se di questi ne dobbiamo efficientare 1.800.000, facendo una media che va da € 40.000 / €50.000 ad unità immobiliare, ci accorgiamo subito che la spesa da sostenere e di quasi 100 miliardi. Con un ammontare di 100 miliardi, suddivisi in 5 anni, raggiungiamo una spesa di quasi 20 miliardi all’anno. Per coprire un intervento del genere ci vorrebbe un vero e proprio piano Marshall della durata di 5 anni, che potremmo chiamare “piano Immobiliare allargato”, che abbia come obbiettivi principali: a) migliorare il patrimonio immobiliare anche dal punto di vista della sicurezza; b) garantire il patrimonio dalla svalutazione; c) far ripartire il mercato; d) riuscire a calmierare il mercato in quanto, in vista di 5 anni di investimento, si ha tempo a sufficienza per formare adeguatamente le persone che lavoreranno e soprattutto si avrà il tempo di andare a reperire i fondi e sapere chi vuole investire sull’attività che si vuole porre in essere. Un’azione di questo tipo crea un volano per l’economia che frutterà 4 volte quanto è stato investito perché, lo sappiamo, 1 miliardo investito nell’immobiliare ne porta almeno 4 di indotto. Lo Stato deve supportare tale azione con degli incentivi, però non deve per forza coprire tutta la somma. Se riusciamo a far lavorare il pubblico col privato si potrebbe arrivare ad una situazione in cui 20 miliardi ne mette lo Stato e altrettanti li troviamo nel privato in modo da essere in grado di mettere a disposizioni 40 miliardi all’anno per questo tipo di attività. Se riusciamo a promuovere un dialogo proattivo fra pubblico e privato è possibile innescare meccanismi virtuosi che possono produrre profitto a lungo termine. Ad esempio se affianco ad un condominio costruisco un la piazza insieme a dei posti riservati per le auto, mi metto nella condizione di guadagnare da quei parcheggi e in dieci anni potrei recuperare quello che è stato anticipato.Si possono fare tante cose, come ad esempio sull’illuminazione pubblica, sul miglioramento delle strade, sulla digitalizzazione dei processi, purché la transizione di cui parliamo venga effettivamente messa a terra. Questo non tenendo in considerazione gli orizzonti dischiusi dall’intelligenza artificiale. Con questo tipo di tecnologie un lampione può diventare un operatore della sicurezza, può comunicare alle forze di polizia che in una determinata zona sta accadendo qualcosa di pericoloso. Insomma, una tecnologia all’avanguardia che può fornire ai cittadini dei servizi importanti e in questo senso abbiamo bisogno della più vasta collaborazione dei settori produttivi, dall’informatico allo psicologo, dall’ingegnere al giornalista, dal comunicatore all’operatore ecologico. Oggi dobbiamo vedere di mettere a terra tutte le nostre conoscenze e fare in modo che le risorse vengono distribuite a tutti. Come Remind e come Immobiliare allargato bisogna continuare a perseguire un benessere collettivo. Una innovazione è tale solo quando è un bene a disposizione di tutti”.
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